Arena, ostacoli olimpici Il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche si scontra con molti interventi non realizzabili nell’Anfiteatro che ospiterà le cerimonie di apertura e chiusura delle Paralimpiadi nel marzo 2026. Ecco cosa si prevede anche per i percorsi in città

Il 2026 si avvicina e così la scadenza per le Paralimpiadi, le cui cerimonie di apertura (6 marzo 2026) e chiusura (15 marzo) si terranno in Arena. Ma come rendere l’anfiteatro, con le sue scalinate, i gradoni, i percorsi tortuosi, i cunicoli, compatibile con le necessità dei paratleti e usufruibile da tutti? Il Comune con la Simico (Società Infrastrutture Milano Cortina) e la Fondazione Milano-Cortina sta predisponendo il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche in vista del 2026 per rendere Verona città accessibile a tutti, comprendendo musei, strade e palazzi. Ma davanti all’Arena, il grande scoglio. E non tutto sarà fattibile, anche perché ci sono i vincoli storici e monumentali. Per cui creare nuove passerelle o addirittura un ascensore esterno sono soluzioni al momento accantonate.
Come spiega la relazione tecnica allegata alla delibera di Giunta per i lavori del Peba “L’Arena è dotata di percorsi orizzontali e verticali che, a causa della loro conformazione, non rispondono alle esigenze di completa e totale accessibilità. L’obiettivo che ci si pone è pertanto quello di migliorare l’accessibilità e fruibilità individuando interventi puntuali manutentivi, aggiuntivi, modificativi che siano il più rispettosi possibile del monumento, reversibili ancorché permanenti o temporanei, utilizzando ogni tecnologia e/o misura compensativa possibile, anche in vista delle cerimonie olimpiche e paralimpiche del 2026”.
Pertanto si farà ricorso alle tecnologie: “In queste situazioni, ove non è possibile perseguire l’obiettivo dell’accessibilità totale dell’edificio, diventa fondamentale predisporre adeguate misure compensative (postazioni multimediali, telecamere in presa diretta, pubblicazioni, modelli tridimensionali, mappe tattili, audio guide, personale dedicato, ecc.) che permettano comunque, seppur in forma indiretta, la fruizione da parte di tutti, la conoscenza e la valorizzazione dei luoghi.
Il PEBA ha evidenziato le seguenti categorie principali di criticità, individuando le possibili soluzioni e fornendo una stima sommaria del costo degli interventi. Ecco dove si interverrà.
Sconnessioni di diversa natura nelle pavimentazioni del Vallo e nei percorsi interni ripristini e consolidamenti; rampe di accesso inadeguate con proposta di realizzazione di nuove rampe che dal Vallo consentano di accedere agli arcovoli, e che superino dislivelli ancorché modesti nei percorsi interni; mancanza pavimentazioni podotattili – proposta di inserimento; accesso allo spazio della cavea centrale – creazione di nuovo percorso accessibile; servizi igienici inadeguati – realizzazione nuovi servizi; parapetti e corrimano inadeguati, o assenti, e pericolosi – sostituzione di tutti i parapetti compreso quello in sommità, inserimento di nuovi corrimano.

Lavori in Arena, 4 milioni in meno

E poi ancora: “mancanza di sistemi di comunicazione – inserimento mappe tattili, totem multimediali e multisensoriali; mancanza di indicazioni ambientali – inserimento di nuova cartellonistica; mancanza di raccordi area biglietteria – inserimento tecnologie per traduzione, anche in lingua dei segni.
Si è ritenuto quindi opportuno demandare ad un momento successivo l’individuazione e descrizione dei possibili interventi relativi al sistema di comunicazione verticale esterno (ascensore), al percorso sommitale della cavea e alla realizzazione di nuovi spazi semi-ipogei, in quanto sono in corso di predisposizione proposte da sottoporre alle valutazioni di Enti e uffici, tra i quali in particolare l’Ufficio del Conservatore dell’Arena e la Soprintendenza. Difficile che soluzioni così invasive ottengano il via libera, da quanto filtra a Palazzo Barbieri. Importo stimato degli interventi: euro 2.048.220; con l’ascensore e il resto che è stato accantonato il preventivo era 6,6 milioni.
GRAN GUARDIA. Anche in Gran Guardia andranno eseguiti lavori per eliminare le barriere architettoniche, per un valore di circa 450 mila euro.
In particolare, sono state rilevate numerose criticità da eliminare.
Rampe di accesso inadeguate – proposta di realizzazione di nuove rampe; mancanza pavimentazioni podotattili – proposta di inserimento; mancanza di sistemi di comunicazione – inserimento mappe tattili e totem multimediali e multisensoriali; mancanza di indicazioni ambientali – inserimento di nuova cartellonistica; servizi igienici inadeguati – realizzazione nuovi servizi; corrimano e parapetti inadeguati o assenti – sostituzione o inserimento di nuovi; mancanza di parcheggi riservati in prossimità dell’edificio; inadeguatezza dei gradini delle scale per mancanza di evidenziazione cromatica o sdrucciolevolezza; mancanza di rampe/elevatori che consentano l’accesso dalla platea dell’auditorium al palco – inserimento pedane elevatrici.
PERCORSO URBANO. sono stati analizzati i percorsi che dalla Stazione di Porta Nuova e dai principali parcheggi contermini al centro consentono di arrivare a piazza Bra e agli edifici interessati dagli eventi.

I percorsi pedonali in città? Una giungla

La maggior parte delle criticità rilevate nei marciapiedi riguarda le sconnessioni presenti dovute a una cattiva manutenzione o alla presenza di alberi con le radici affioranti, mancanza di segnaletica tattile a pavimento, attraversamenti pedonali non accessibili, fermate del trasporto pubblico locale inadeguate. Interessante leggere i rilievi tecnici: marciapiedi con un dislivello eccessivo rispetto alla quota della sede stradale; dislivelli inadeguati dovuti a intersezioni con passi carrai; attraversamenti pedonali inadeguati, raccordi non adeguati fra il piano inclinato e la sede stradale; pavimentazioni con superfici irregolari, sconnesse o sdrucciolevoli; percorsi pedonali e marciapiedi dalla larghezza inadeguata (<90cm) per il passaggio delle persone, con restringimenti del passaggio dovuti a ostacoli fissi e mobili, quali: pali per l’illuminazione, segnali stradali, alberi, auto in sosta abusiva, strutture ad uso pubblicitario, fioriere, rastrelliere, cassonetti della spazzatura, arredi mobili delle
attività commerciali mal posizionati; assenza di attrezzature e servizi di particolare necessità, quali fontanelle, servizi igienici pubblici, aree ludiche opportunamente attrezzate per ragazzi/e; assenza di segnaletica sonora nei semafori pedonali; assenza di segnaletica tattile per l’orientamento e la sicurezza dei pedoni non vedenti ed ipovedenti”.
Insomma, viene da dire che la fotografia restituisce una città piena di ostacoli, una vera e propria giungla per chi anche temporaneamente si trovasse con difficoltà di deambulazione o per i genitori con bimbi in passeggino, tra marciapiedi stretti, pali e ostacoli. Importo stimato dei lavori: 3,5 milioni.
Prepariamoci a un po’ di lavori stradali, ma comunque per Verona è una bella occasione per migliorare la vita di chi, per scelta o necessità, con difficoltà o meno, va a piedi.