Arena Il viaggio tra le meraviglie della nostra città

foto Martin

Pur essendo il monumento più conosciuto e visitato di Verona, ho deciso proprio per questo di parlarne dopo aver descritto diverse altre opere. Questo perché nulla venga dato per scontato, ma ogni cosa venga descritto per il merito che ha.
Attualmente, durante i mesi estivi l’Arena ospita il celebre festival lirico areniano, le cui stagioni si svolgono ininterrottamente dal 1913, mentre il resto dell’anno è meta di molti cantanti e musicisti
L’Arena di Verona è un anfiteatro romano situato nel centro storico di Verona, icona della città veneta insieme alle figure di Romeo e Giulietta. Qui dovremmo aprire una parentesi particolare, in quanto Romeo e Giulietta sono personaggi, creazione della fantasia di un grande poeta, Shakespeare che hanno, nei luoghi a loro dedicati, giornalmente un afflusso enorme di visitatori, l’ Arena è un edificio straordinario con una storia vera spesso non conosciuta.
Al di là delle polemiche facili, si tratta di uno dei grandi fabbricati che hanno caratterizzato l’architettura romana ed uno degli anfiteatri antichi giunto a noi con il miglior grado di conservazione, grazie ai sistematici restauri eseguiti fin dal Cinquecento e la manutenzione continua. Proprio per questo motivo, nonostante le numerose trasformazioni subite, esso consente al visitatore di poter facilmente comprendere la struttura di questo genere di edifici, rigorosamente soggetti alla funzione cui erano destinati ma dotati comunque di una essenziale bellezza.
La mancanza di fonti scritte circa l’inaugurazione dell’anfiteatro rende molto difficile fornire una cronologia sicura, tanto che in passato sono state proposte datazioni che vanno dal I al III sec. anche se ormai è stato dimostrato che non può essere stato costruito dopo il I secolo.
Per riuscire a giungere a fornire una datazione più precisa dell’Arena la si è confrontata con l’anfiteatro di Pola, visto che quest’ultimo è il più simile a quello veronese sia per l’aspetto stilistico che per quello tecnico, ed inoltre appartiene alla stessa area geografica e culturale: le somiglianze sono tali da far pensare addirittura che i due siano opera dello stesso architetto e delle stesse maestranze. Per l’anfiteatro di Pola in genere la costruzione viene datata nel periodo augusteo, per cui è probabile che l’Arena sia stata realizzata all’incirca negli stessi anni.
Il fatto che l’opera venne costruita esternamente alle mura della città significa che lo spazio interno era stato ormai quasi completamente edificato. Questa caratteristica, inoltre, impose anche la rivisitazione della viabilità, dato che nell’anfiteatro affluivano decine di migliaia di persone, provenienti dalla città, dall’agro e dai centri vicini, e avrebbero intasato le porte che conducevano ad esso (tra l’altro la via Postumia, che entrava a porta Borsari, era una strada già molto trafficata): vennero quindi rifatte porta Leona e porta Borsari e vennero probabilmente creati due nuovi sbocchi minori all’altezza dell’anfiteatro. L’orientamento di quest’ultimo, inoltre, rende particolarmente evidente il collegamento con la città, nonostante sia stato costruito postumo: esso è in asse con il reticolo urbano, in particolare l’asse maggiore è parallelo ai cardini, mentre l’asse minore è parallelo ai decumani.

I parte
Tiziano Brusco