Arsenale destinato a diventare una grande opera incompiuta? Ancora incertezze su tempi e soldi

Partiranno a gennaio i lavori per il rifacimento dei tetti dell’Arsenale, che da cronoprogramma dovevano partire già nel marzo 2020? A marzo 2021 partirà il bando di assegnazione dei lavori per la riqualificazione complessiva del compendio? E ad aprile vedremo partire la bonifica, sempre come da cronoprogramma? Insomma, quando vedremo in funzione le fatidiche “prime ruspe” che Sboarina annuncia fin dai primi giorni del 2019?” Si chiedono i component del gruppo consiliare comunale Pd Stefano Vallani, Federico Benini, Elisa La Paglia.

“L’apertura dei cantieri all’Arsenale si attendeva, appunto, già da fine 2019, invece solo tra agosto e settembre 2020 sono arrivati ad aggiudicazione i bandi per la sistemazione dei tetti e per la progettazione esecutiva complessiva. Finora gli unici interventi portati a termine risultano il rifacimento della copertura dell’edifico 10 della Corte Ovest e dell’edificio 3 con un finanziamento risalente al 2016.

Di questo passo, tenendo conto anche dell’incognita dei finanziamenti, la riqualificazione dell’Arsenale rischia di fare la fine della Sagrada Familia di Barcellona: una gigantesca incompiuta. Per dire: Palazzo Gobetti in Corso Cavour fu venduto a soli 6 milioni di euro partendo da una base d’asta di 10  milioni. L’amministrazione ha un piano B se dovesse avere esito simile anche la vendita di Palazzo Montanari Verità dalla quale spera di ottenere 8-10 milioni destinati agli spazi per l’Accademia di Belle Arti? E quando e come intende finanziare gli altri lotti afferenti alle Circoscrizioni, agli spazi all’aperto per il tempo libero, alla sistemazione delle mura? E come intende gestire la realizzazione del mercato e degli spazi per le eccellenze enogastronomiche? Chi saranno i privati che metteranno i soldi? Buio pesto.
 
Certo, il Covid può aver rallentato i bandi di progettazione, ma il procedimento sconta il peccato originale di non essersi coordinati con la Sovrintendenza che ad un certo punto ha respinto la progettazione a stralci e ha preteso un disegno unitario.

Questa incapacità dell’amministrazione ha reso sostanzialmente inutile tutto il lavoro di co-progettazione svolto in una ventina di sedute dalla Commissione temporanea Arsenale a cui avevano partecipato associazioni, professionisti e cittadini presentando circa una sessantina di progetti solo parzialmente e soprattutto arbitrariamente recepiti dalla proposta finale delineata dalla giunta comunale.

Dalla finta partecipazione si è passati poi a definire soluzioni di ripiego che trasformeranno l’ex Arsenale in una sorta di condominio, dove si troveranno a convivere l’Accademia delle Belle Arti, una appendice del Museo di Storia Naturale, i commercianti dei prodotti tipici locali e la Circoscrizione, senza un filo logico conduttore ed unitario. Al ribasso anche la bonifica per la quale la giunta ha deciso senza condivisione per la soluzione più economica della copertura dello strato inquinato. Di certo, di questo passo il termine dei lavori è destinato a slittare ben oltre il 2024..”