Assalto agli Scalzi. Il 79° anniversario E’ intervenuto l’assessore Buffolo per ricordare la morte dei sei giovanissimi patrioti

L’assessore alla Memoria storica Jacopo Buffolo ha partecipato alla commemorazione del 79° anniversario dell’Assalto al Carcere degli Scalzi. Sono inoltre intervenuti il sindaco di Lendinara Luigi Viaro e l’oratore ufficiale della cerimonia Gianfranco Pagliarulo.
La cerimonia vuole ricordare l’azione coraggiosa intrapresa da sei militanti dei Gruppi di Azione Patriottica che, alle 18.25 del 17 luglio 1944, si introdussero nel carcere degli Scalzi a Verona per liberare Giovanni Roveda, antifascista, sindacalista e politico italiano rinchiuso da alcune settimane. L’operazione riuscì, ma costò la vita a Lorenzo Fava e a Danilo Preto, giovanissimi protagonisti della Resistenza veronese. Gli altri quattro che vi presero parte furono Emilio “Bernardino” Moretto, Aldo Petacchi, Vittorio Ugolini e Berto Zampieri.
“Portare un saluto da parte dell’Amministrazione in momenti come questi, quando si ricopre temporaneamente una carica pubblica, è allo stesso tempo un onore e una grande responsabilità civile – sottolinea l’assessore Jacopo Buffolo -. Gli uomini che ci troviamo qui a ricordare oggi li chiameremmo ragazzi, perché il più “vecchio” aveva 35 anni, Berto Zampieri, e gli altri parecchi di meno. Emilio 28, Lorenzo ne aveva 25, Vittorio 23, Danilo Preto, 21 anni, e Aldo Petacchi, veniva da Milano, dirigente del partito comunista, evaso da Ventotene dopo il 25 luglio 1943, ne aveva appena 28 anni, gli stessi che io compirò tra qualche mese. Questo ci deve far riflettere sulla spinta propulsiva, la forza e l’entusiasmo che li ha spinti a mettersi a disposizione di una causa più grande, a mettersi in gioco per immaginare un domani migliore. Gli uomini che oggi ricordiamo, gli autori dell’audace assalto sono alcuni tra gli “sconosciuti” padri fondatori del nostro Paese. La scelta della libertà e della democrazia, la tenacia a non perdere mai la fede in un futuro migliore e credere nella possibilità di creare un Europa unita e solidale. Deve farci riflettere quando sentiamo qualcuno infastidito dalla diversità. Ci fa umani la diversità”.