Asta Chievo, spunta un’altra offerta Oggi si conoscerà la destinazione finale del Chievo. Pellissier e Zanin hanno già ufficializzato un'offerta di 100mila euro, ma ne è stata presentata un'altra.

Asta per il Chievo: la data si avvicina. Oggi alle 15 si saprà che futuro avrà il nome Chievo e quale sarà la sua destinazione finale: davanti ai curatori fallimentari Renzo Panozzo e Luca Toninelli si scopriranno definitivamente le carte. La conferenza stampa è stata convocata alle 17: presenti Pellissier, Zanin e Fenzi.

Si parte da un’offerta già ufficializzata e definitiva congrua, quella di 100 mila euro, fatta dalla Clivense di Sergio Pellissier ed Enzo Zanin. Ma nella mattinata di oggi, 10 maggio è stata presentata un’altra offerta che verrà svelata alle 15. Potrebbe tuttavia non essere congrua.

Asta del Chievo alle 15: gli aggiornamenti

Il curatore fallimentare ha annunciato che è pervenuta un’altra offerta “e quindi alle ore 15 ci sarà l’asta tra la prima offerta e quest’ultima, depositata in mattinata”.

“L’offerta è stata depositata manualmente – ha proseguito -, la busta è chiusa e verrà aperta ufficialmente alle 15, quindi non si conosce l’altro partecipante all’asta. Proprio per questo motivo potrebbe anche essere un’offerta non valida. La base d’asta per adesso è di 100mila euro, il rilancio minimo è di 5mila euro”.

Offerta da 100mila euro dalla Clivense

Se non ci saranno colpi di scena i due ex giocatori della squadra della Diga potranno ridare al Chievo una categoria semiprofessionista con mai celate ambizioni di tornare a calcare i palcoscenici che i gialloblù hanno solcato pochi anni fa. Ma i colpi di scena in questa tormentata vicenda sono dietro l’angolo.

L’ex presidente Luca Campedelli non ha mai fatto mistero che rivuole il Chievo e nel frattempo ha avviato una collaborazione con il Vigasio, squadra che ha vinto il campionato di Eccellenza e che nella prossima stagione potrebbe incrociare la strada proprio della Clivense.

Un’operazione che ha portato a cambiare la denominazione della squadra, che si chiama, infatti, da gennaio di quest’anno Chievo Vigasio ma che non vede Campedelli rivestire un ruolo ancora ufficiale al proprio interno.

A Vigasio un ruolo lo ha il suo più stretto collaboratore, l’ex attaccante di Atalanta, Juventus e Verona Marco Pacione, che riveste l’incarico di direttore sportivo, ma nella compagine societaria che fa capo al presidente Cristian Zaffani, Campedelli non figura.

Zaffani ha ammesso di non essere interessato a partecipare all’asta per acquisire il Chievo, ma sa tanto di “excusatio non petita, accusatio manifesta”. Altrimenti che senso avrebbe la presenza dell’ex presidente della società della Diga costantemente a fianco del massimo dirigente del Vigasio? Possibile dunque un inserimento di Campedelli che potrebbe far alzare il prezzo del marchio Chievo, soldi che poi andrebbero ad appianare parte dei debiti contratti dalla vecchia società con una lunga lista di creditori che incalza, da giocatori, dipendenti e fornitori vari.

Va detto che, tuttavia, l’asta ha in qualche modo un occhio di riguardo verso l’interesse manifestato da Pellissier perchè, infatti, il presidente della Clivense potrebbe a sua volta rilanciare. Lo scenario, dunque, è tutto in divenire.

Si parte dall’offerta, congrua come ammesso dai curatori fallimentari, di 100 mila euro ma tutto può accadere. L’importante è che dalle undici del 10 maggio si saprà a chi verrà affidato il marchio Chievo, chi potrà esibirlo come nome della propria squadra e affiggere sulle maglie dei propri giocatori. Un patrimonio di grande valore, testimonianza di un momento storico del calcio veronese che ha due eventi di cui potersi vantare davanti a tutti. Se l’apice è lo scudetto dell’Hellas stagione 1984-85, è indubbio che l’altra grande giornata di splendore fu il primo derby in serie A, il 10 dicembre del 1994.