Australia torna come serie televisiva Chissà cosa ha spinto il regista Baz Luhrmann a riprendere in mano il vecchio film

FARAWAY DOWNS (MINISERIE DISPONIBILE SU DISNEY+) A distanza di quindici anni dalla sua uscita appare evidente che Australia sia il progetto più ambizioso e meno riuscito di Baz Luhrmann. Il soggetto caotico,l’eccessiva drammatizzazione e, soprattutto, la durata notevole del film (ben 165 minuti) non erano riusciti a conquistare né il pubblico né la critica, nonostante le buone interpretazioni dei protagonisti – non due qualunque: Nicole Kidman e Hugh Jackman – e una missione narrativa interessante: quello di puntare le telecamere sulla comunità aborigena australiana. Viene spontaneo chiedersi, quindi, che cosa abbia spinto l’australiano Luhrmann, dopo tutto questo tempo, a riprendere in mano tutto il girato di Australia e rimontarlo secondo i canoni della serialità televisiva realizzandone una miniserie in sei episodi: che Faraway Downs – così si chiama il nuovo, affascinante mostro del “Dr. Luhrmannstein” – rappresenti un desiderio di riscatto dopo il flop di Australia? Che sia semplicemente un esperimento per avvicinarsi al trend del racconto a episodi? Qualunque siano le ragioni che hanno spinto l’eccentrico e coraggioso Baz verso quest’avventura, è doveroso riconoscere che il risultato è sorprendente: non solo Faraway Downs è molto più godibile del suo gemello Australia, ma l’aggiunta di molte scene tagliate, l’utilizzo di una colonna sonora differente e l’inaspettato finale alternativo conferiscono alla storia una dimensione emotiva molto più impattante. Naturalmente, l’intreccio, gli attori, i luoghi, l’atmosfera fiabesca e la maggior parte delle scene rimangono invariate: la storia si snoda attorno al personaggio di Lady Sarah Ashley (Kidman), nobildonna inglese che, nel 1939, si avventura nel brullo Nord dell’ Australia per richiedere il divorzio dal marito. Trovandolo morto al suo arrivo, l’austera ed elegante donna eredita la tenuta di Faraway Downs, i mille acri che la circondano e una serie di problematiche legate alla cattiva gestione della proprietà. Intenzionata a riportare in auge lo splendore della tenuta, Sarah comincia a sporcarsi le mani, e la sua nuova vita si interseca con quelle di due uomini che la cambieranno per sempre: da un lato il brusco mandriano Drover (Jackman), dall’altra il piccolo aborigeno Nullah (Brandon Walters). Ma la guerra è dietro l’angolo, e la distruzione incombe minacciosa sulla soleggiata Australia. Il barocchismo della trama intricata ed emotivamente pesante che aveva contraddistinto il film diventa il punto di forza di questo rimontaggio televisivo, scandendone il ritmo e l’arco narrativo degli episodi: a seconda della puntata, i sei capitoli hanno una durata che va dai 25 ai 50 minuti, per un totale complessivo di 205 minuti. Eppure, nonostante ci siano circa 40 minuti di montaggio in più rispetto all’originale, guardandolo si ha la percezione che scorra meglio e sia molto più interessante. Inoltre, la decisione di incorporare le scene tagliate dal film ci consente di conoscere meglio il piccolo Nullah e la sua storia, collocando il suo personaggio al centro, non più ai margini del racconto. Una visione consigliata. Trovate sia Australia che Faraway Downs su Disney +.

Martina Bazzanella