Autotrasporto, stranieri senza pass In questo modo si penalizzano le imprese di casa nostra. Nota ministeriale da rivedere

La nota congiunta, diffusa dai Ministeri delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e della Salute, precisa che gli autotrasportatori provenienti dall’estero saranno esentati dall’obbligo del green pass, a condizione che le operazioni di carico e scarico siano effettuate da altro personale.
Unatras, l’Unione delle associazioni nazionali dell’autotrasporto, presieduta da Amedeo Genedani, Presidente di Confartigianato Trasporti, “ritiene inaccettabile che il Governo preveda un regime alternativo sulla normativa del Green Pass a unico vantaggio delle imprese estere!”.
“Riteniamo vergognoso che tutto ciò avvenga, nei fatti, al momento dall’entrata in vigore dell’obbligo di green pass anche nei luoghi di lavoro privato – aggiunge Roberto Iraci Sareri, Presidente di Confartigianato Imprese Verona –, contribuendo così ad aumentare incertezze, preoccupazione e difficoltà tra gli operatori. Così si rischia di alimentare sentimenti di malcontento e rabbia tra gli operatori, non solo nella logistica e nei trasporti, ma anche nella manifattura, che rischia di ritrovarsi in difficoltà con approvvigionamenti e forniture. Nessuna logica sanitaria quindi alla base della scelta del Governo e un incredibile auto-dumping nei confronti dei propri operatori nazionali”.
“Ancora più bizzarro – continua il Presidente della Confartigianato scaligera – è il fatto che la nota dei due ministeri non citi in alcun modo il fatto che tutti i conducenti dell’Unione euriopea, più quelli di ulteriori 16 stati tra cui ad esempio l’Ucraina, possono avere il green pass dall’autorità sanitaria del proprio paese e quindi ‘incentivare’ una uniformità di trattamento con i vettori di diversa nazionalità, oppure che tale ‘deroga’ trovi applicazione solamente per chi entra nel territorio nazionale ma non per i vettori nazionali che si recano all’estero”.
Confartigianato Trasporti, in difesa delle migliaia di imprese di autotrasporto associate, chiede fermamente che venga rivista la nota ministeriale