Baroni chiede aiuto al Bentegodi Si profila il tutto esaurito con un tifo travolgente che accompagnerà i gialloblù

Marco Baroni tira un sospiro di sollievo. Ondrej Duda ci sarà. Il centrocampista sloveno è recuperato e con il rientro dalla squalifica di Serdar il Verona ritrova quella linea mediana sul quale fare affidamento sulla strada che porta alla salvezza.
“Sì – conferma l’allenatore gialloblù- Duda è recuperato, ha ripreso ad allenarsi martedì e adesso valutiamo. Per la mediana abbiamo anche l’opzione Folorunsho. Per noi è stata una settimana corta, ma questo non deve essere un alibi. Per l’attacco ho ancora dei dubbi, perché lunedì chi è entrato ha fatto bene. Bonazzoli ha fatto bene per sessanta minuti, poi anche Swiderski e Mitrovic a gara in corso. Non sono partite che si giocano solo in undici perché è sempre più importante chi subentra a gara in corso”.
Una partita chiave per la stagione dell’Hellas, uno scontro diretto assolutamente da non fallire. Siamo consapevoli del nostro percorso e della difficoltà della partita – riprende Baroni – loro hanno grande qualità e la classifica non rappresenta il valore del club. Siamo consapevoli anche degli errori con il Genoa e con l’Atalanta, sappiamo che non dobbiamo ripeterli: prestazione, prestazione e prestazione. Noi abbiamo trovato una nostra identità e la nostra fase difensiva è di squadra, non di reparto. Quello che ho detto ai ragazzi è che sono partite che vivono di episodi. Serve essere attenti ogni secondo e su ogni pallone. Noi meglio contro le big? Tutte le squadre fanno fatica ad attaccare difese schierate, non solo il Verona. Dobbiamo giocare con ritmo, in fase difensiva e offensiva”. Poi un pensiero il tecnico lo dedica al Bentegodi. Si profila il tutto esaurito con un tifo travolgente che accompagnerà i gialloblù in questa sfida.
“Sarà fondamentale il grande apporto del nostro pubblico, che sempre ci sostiene. Dovremo crederci tutti fino alla fine sempre. È quasi un commento scontato, perché il nostro pubblico non manca mai su questo. Dobbiamo lottare tutti insieme”.
Mauro Baroncini