“Beschin ha portato Legnago in Europa”. Il ricordo dell’arbitro scomparso nei giorni scorsi “Ci allenavamo lungo il Guà” spiega Cavallaro, presidente della sezione Aia di Legnago “E’ stato un riferimento per tutti, ci ha insegnato molto, con umiltà e grande umanità”

La notizia dell’ improvvisascomparsa dell’ex arbitro internazionale Gianni Beschin, ha lasciato tutti nell’incredulità e nella consapevolezza di aver perso un grande personaggio ed una persona di grande spessore umano. Gianni Beschin, che avrebbe compiuto 68 anni lunedì, è stato presidente della Sezione Aia di Legnago dal 1990 al 1995. Originario di Cologna Veneta, dove possedeva una gioielleria, risiedeva da alcuni anni a Rossano Calabro con la compagna Carmen.
Beschin inizia ad arbitrare ventenne nel 1973. Debutta in serie A nel 1988 e dopo soli quattro anni diventa arbitro internazionale. La sua bravura ed il suo indiscusso carisma, lo portano ad essere considerato itra i più bravi fischietti italiani anche oltre i confini nazionali.
Lo ricordiamo attraverso la testimonianza di Gianluca Cavallaro, attuale presidente della Sezione Aia di Legnago: “Ricordo quando ci allenavamo in gruppo lungo l’argine del Guà, un fiumiciattolo che lambisce il comune di Cologna Veneta; cinquecento metri in tutto di andirivieni. Ricordo la sua metodicità nel preparare con cura gli allenamenti, a partire dallo spogliatoio, dove si sedeva sempre allo stesso posto ordinando con cura ciabatte ed asciugamano. Due volte alla settimana andavamo ad allenarci allo stadio Martelli di Mantova. L’occasione era buona per raccontarci con naturalezza moltissimi aneddoti riguardanti la sua esperienza di arbitro. Noi giovani eravamo letteralmente affascinati dal suo carisma e dalla sua persona, uomo di una schiettezza “esagerata”. Trasferitosi al sud, lo perdemmo di vista per alcuni anni. Gli saremo sempre grati per aver portato la sezione legnaghese nella massima serie. A tal proposito lo invitammo due anni fa, nel maggio 2019 dove organizzammo una cena in un ristorante della zona, dove parteciparono gli arbitri del periodo in cui era presidente della sezione di Legnago, tra i quali Flavio Creston e mio padre Giuseppe Cavallaro. La sera dopo al castello di Bevilacqua tra le personalità presenti del mondo arbitrale, tra cui Gianluca Cariolato, Giancarlo Perinelli e Dino Tommasi, presi a parlare di una persona che mi aveva insegnato molto, ricordando alcuni aneddoti. Poi con sua grande sorpresa capì che stavo parlando di lui quando lo invitai sul palco per congegnargli il Premio alla carriera. In quella circostanza lui, persona abituata a districarsi in qualsiasi situazione, si commosse e ringraziò con voce rotta dall’emozione”. Gianni Beschin smise di arbitrare nel 1997. In seguito ricoprì l’incarico di direttore generale nel Cosenza dal 1998 al 2001 e nella Spal nel 2002. Per una strana coincidenza del destino, nello stesso giorno è morto anche l’ex arbitro Maurizio Mattei, che diresse varie volte l’Hellas Verona nell’anno dello scudetto 1994-85.

Antonio Dal Molin