Bravo sindaco! Decisione inevitabile. Lo sfogo del senatore Bertacco… Sboarina ha firmato l’ordinanza che vieta l’utilizzo delle piste ciclopedonali per scopo ludico. Chiusi ai podisti anche bastioni e alzaie dell’Adige. Non ci si può sedere sulle panchine.

Bravo, sindaco: hai fatto bene a non aspettare il prossimo fine settimana per intervenire, come sembrava in un primo momento. Troppe persone si sentono in vacanza e se ne fottono della salute, fosse solo la loro chissenefrega, ma di mezzo c’è anche quella delle tantissime famiglie che stanno rispettando alla lettera i divieti, che dovrebbero essere dettati dal buonsenso prima ancora che dalla politica. E allora ci complimentiamo con Palazzo Barbieri per aver deciso di rendere la vita difficile, speriamo impossibile, a chi in questi giorni di assoluta emergenza si è ostinato ad andare a correre e camminare per la città: non era vietato per legge, e chi finora lo ha fatto attenendosi scrupolosamente alle norme non ha commesso nulla di così sbagliato, ma per uno ligio al decreto ve ne sono stati altri dieci che durante la loro ora d’aria – manco fossero reclusi a pane e acqua da un semestre – si sono fermati regolarmente a chiacchierare per poi riprendere l’attività in gruppo, che in compagnia è più divertente. Idem parecchi ciclisti. E dunque, con un’ordinanza d’urgenza, in queste ore Sboarina ha stretto le maglie. Questi, in sintesi, i provvedimenti, al momento in vigore fino al 25 marzo: piste ciclopedonali chiuse ai pedoni e aperte alle biciclette solo per spostamenti di lavoro, per recarsi al supermercato, in farmacia o in banca; vietato l’accesso alle aree verdi, bastioni compresi, e alle alzaie dell’Adige; non ci si potrà più sedere sulle panchine pubbliche; ingressi contingentati alle aree-cani: uno alla volta e per un massimo di 5 minuti. Non poteva che andare così. Non era più accettabile, a fronte dell’impennata di contagi, continuare ad accettare lo scriteriato atteggiamento dei vacanzieri da Covid-19. Speriamo in controlli ferrei da parte delle forze dell’ordine. Anche Zaia minaccia di inasprire le misure, fino ad arrivare al coprifuoco, se la gente non si deciderà a stare a casa. Il governatore vorrebbe effettuare pure tamponi a campione fuori dai supermercati per scoprire gli asintomatici così da isolarli ed evitare che il contagio si propaghi ulteriormente, progetto ambizioso sul quale non ce la sentiamo di pronunciarci, ma non è detto che se la “quarantena” non verrà rispettata non ci si arrivi. Sembra impossibile che certa gente non abbia a cuore nemmeno la salute dei propri cari, dei genitori, dei figli, dei nipoti. Circola un virus più potente del “Corona”, quello dell’idiozia, per il quale non c’è cura. Riportiamo alcuni pensieri raccolti in un video pubblicato sui social dall’assessore ai Servizi Sociali di Verona Bertacco, senatore della Repubblica che da qualche mese sta lottando contro un brutto male. «Oggi» ha detto «per l’ennesima volta sento che sul lago di Garda è pieno di gente, che le persone corrono sul lungadige e non rinunciano a nulla a causa del proprio egoismo, senza alcun rispetto per chi è negli ospedali e nelle sale di rianimazione per cercare di salvare vite. Credete che non abbia voglia anch’io di fare una passeggiata? Potrei giustificarla, dato che non conosco ancora l’esito della malattia, dicendo che potrebbe essere una delle ultime della mia vita. E invece sono qua a casa perché ho rispetto della vita e della salute altrui. Ve lo dico in maniera diretta: mi fate schifo!». Sottoscriviamo.

di Alessandro Gonzato