Cambiare è sempre una sfida L’elemento essenziale è godere dei piccoli miglioramenti

Quanto volte abbiamo percepito il bisogno di cambiare ma, concretamente, abbiamo sempre rimandato le azioni per prendere nuove direzioni? E, quante volte, ci siamo sentiti frustrati o in colpa per questo?
Se ci fossimo ascoltati maggiormente avremmo capito che c’era la motivazione, ma non un l’obiettivo preciso e, tanto meno, i passaggi intermedi per raggiungerlo.
Eravamo, soprattutto, più concentrati su quello che non ci piaceva piuttosto che su quello che volevamo essere.
Ma la vera domanda era una sola:” quale cambiamento mi fa star bene?”
Occorre concentrarsi nel cosa vogliamo essere e quindi il verso a…. (da uno stato verso un altro) piuttosto che il via da…(una fuga da uno stato di disagio).
Creare un obiettivo chiaro e positivo dove i nostri sensi (vista, udito, tatto, gusto, olfatto) ci indicheranno, oggi, quali passaggi svolgere per concretizzarlo domani e dove vederlo, sentirlo, e assaporarlo con piacere e benessere.
La visualizzazione e l’uso dei nostri sensi ci definiscono la nostra nuova dimensione e realtà. Il nostro cervello la percepisce come vera e questo ci aiuta a modificare il nostro stato d’animo per predisporlo ad una condizione favorevole al cambiamento.
Poi, dovremo prevedere che le nostre resistenze, in certi momenti, si faranno sentire; è normale e fanno parte di noi. Ma potremo decidere quanto peso concedere alle nostre convinzioni limitanti (è troppo difficile…, non so se ci riuscirò…, la fatica è troppa…, non sono così forte e determinato….) e quanto attribuirne alle nostre reali capacità, bisogni e talenti.
Quindi per raggiungere i nostri obiettivi occorre: pensare al nostro obiettivo in senso positivo (“voglio essere” e non “non voglio più essere); essere consapevoli di cosa rientra nel nostro pieno controllo (“Voglio studiare 5 ore al giorno per prepararmi all’esame” rientra nelle nostre responsabilità, mentre “Voglio prendere 30 e lode” non dipende solo da noi ma da un professore che ci esamina); definire nel minimo particolare e visualizzare lo stato desiderato; essere ecologico e, quindi, non avere implicazioni negative nella nostra vita; darci un tempo ben definito entro quale raggiungere il nostro obiettivo.
E poi, elemento essenziale, godere dei piccoli miglioramenti oltre del risultato iniziale e, soprattutto, auto gratificarci di quanto siamo stati bravi ad impegnarci!
Insomma impariamo a dialogare con noi stessi facendo tacere il nostro Io giudicante.

Tiziana Recchia*

*Fondatrice, titolare e amministratrice di Cassiopea. Da quasi 30 anni e business e life coach, si occupa di formazione e supporta le aziende nei momenti di cambiamento. Collabora con la redazione de “La Cronaca” per portare il suo punto di vista esperto nel mondo del business.

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