Castelnuovo. Forte Belvedere, parco della storia Cresciuto su un’area in cui sorgeva una fortificazione austriaca. Coinvolto il Comune

Si è tenuta, nella cornice del Campidoglio a Roma, la prima edizione del Premio Templum/architettiitaliani, organizzato dall’Associazione Liber in collaborazione con RDEditore – Casa Editrice dell’editore Riccardo Dell’Anna e presentato dalla giornalista Alda Deusanio. All’evento, che valorizza la sostenibilità integrata e la continuità fisica e culturale tra architettura e ambiente circostante, hanno partecipato 230 progetti, realizzati o in corso di realizzazione in Italia, che saranno presenti all’interno della prima edizione del volume ArchitettItaliani, concepito con l’intenzione di rendere merito al talento degli architetti emergenti d’Italia e ai loro progetti. A venti progetti, scelti uno per ogni regione d’Italia in cui hanno sede i rispettivi studi professionali che li firmano, è stato consegnato il Premio Templum e al migliore tra loro il Premio Aureum Templum. Tra tutti i 230 progetti che hanno partecipato all’evento, è stato scelto un progetto vincitore per ogni regione d’Italia. Il progetto scelto come vincitore del Premio Templum per la Regione Veneto, tra i 9 studi di architettura presenti, è stato quello dello Studio Q BO, con il progetto “Residenze Forte Belvedere 1861” a Castelnuovo del Garda. È stata premiata anche l’impresa costruttrice, la Nord Costruzioni S.r.l. “Siamo molto felici e orgogliosi che il nostro progetto sia risultato vincitore della prima edizione del Premio Templum”, hanno detto. Le residenze Forte Belvedere 1861 (a cura dello Studio QBO | Arch. Maurizio Terreni, l’aspetto urbanistico è a cura dello Studio ARCLAB.88 | Mazzola e Sachetto, lo Studio Sandrini Concept) sono un’opera iconica e prestigiosa immersa nella natura e con affaccio sul Lago di Garda. Si tratta di un complesso di residenze composto da 32 abitazioni che sorge su un’area in cui storicamente sorgeva un Forte Austriaco, denominato Forte Belvedere. Ad oggi del forte rimane intatta la conformazione del terreno, mentre non è rimasto quasi nulla di quelli che erano i manufatti interni. Il progetto è partito con l’analisi delle mappe storiche della fortificazione Austriaca, cercando di pensare a un’architettura che potesse dialogare con la morfologia del forte. Il progetto ha coinvolto anche l’amministrazione pubblica in quanto, in accordo con la stessa, si realizzerà un percorso denominato il “Parco della Storia”, uno spazio a uso pubblico posto lungo il fossato poligonale del Forte, da cui si potrà raggiungere la “Polveriera”, uno spazio ipogeo di collegamento tra il fossato e il progetto stesso.