C’è aria di burrasca Nell’infinita querelle delle forze di maggioranza (Lega, Verona Domani, Fratelli d’Italia, Forza Italia) ecco che affonda i colpi Michele Bertucco. Nel mirino Consorzio Zai e Agsm, nomine e stipendi. “E una politica che pensa soprattutto alle poltrone e non al futuro”

“Consorzio e Agsm sempre peggio”

Mentre si attendono novità rispetto alle attese nomine del Consorzio Zai (con relative possibili conseguenze politiche) da registrare l’intervento deciso di Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune. “Nella zuffa che vede impegnati i partiti di maggioranza nella corsa alle nomine al Consorzio Zai nessuno sembra essere interessato al futuro dell’ente ma ciascuno si preoccupa soltanto di far valere il proprio peso politico”, sottolinea Bertucco.
“Lo dimostra la lunga lista di candidati, tutti improvvisati esperti di logistica, che puntano soltanto a poggiare il proprio fondoschiena su alcune delle poltrone più remunerative rimaste in circolazione. Non essendo soggetto alla Legge Madia il Consorzio continua infatti ad essere il buen retiro di politici trombati, amici degli amici, o politici sfiancati non più in grado di correre come un tempo”.
“In tale situazione il Sindaco Sboarina anziché battersi per la trasparenza e la competenza, come aveva promesso in campagna elettorale nel 2017, prende le parti di Verona Domani legandosi in un nuovo abbraccio mortale a questo gruppo contro la Lega ormai lasciata ai margini sia in Giunta che nelle principali aziende partecipate, sovrintendendo in prima persona alla spartizione di poltrone tra correnti e sottocorrenti della sua maggioranza. Una sconfitta per tutti che non prefigura un futuro roseo per il Consorzio diventato a tutti gli effetti l’ultima ridotta della Prima Repubblica (o della Repubblica Sociale secondo Mariotti).
Ma Bertucco affonda i colpi anche contro un altro ente, l’Agsm, su cui aveva puntato il mirino già la scorsa settimana.
“Si fa sempre più largo l’impressione che Agsm e Aim abbiano riunito e fuso nella nuova società soprattutto il peggio delle due tradizioni di partecipate.
Altri gruppi, anche molto più grandi del nano veronese e vicentino, non fanno alcun mistero delle retribuzioni riconosciute a presidente, consiglieri di amministrazione e dirigenti “strategici”. Invece Agsm-Aim si ostina a non rispondere alla mia richiesta di trasparenza sui compensi riservati al Consiglio di Amministrazione, al Consigliere delegato e ai dirigenti, alcuni dei quali sarebbero stati assunti alla corte del presidente Casali pescati direttamente dal sottobosco della politica veronese.Basta andare sul sito del gruppo Hera, o del gruppo A2A, grandi svariate volte il piccolo gruppo Agsm-Aim, per capire che tutti i dati relativi ai compensi vengono messi a disposizione di chiunque. Agsm-Aim sembra l’unica multiutility non attrezzata a rispettare le regole di trasparenza. Rispetto al passato, al contrario di quello che si dice, la nuova società risulta regredita notevolmente”.

“Caro Borchia, non la racconti giusta”

“La Lega unica forza politica a schierarsi fin dall’inizio contro la fusione A2A? A noi risulta esattamente il contrario, grazie all’ex vicepresidente Mirco Caliari, Verona Domani è stata determinante nelle scelte che hanno portato alla nascita di Agsm-Aim. Un’operazione, quella con A2A, come riportato da numerosi quotidiani, che aveva “un fortissimo profumo di Lega”, sia lombarda che veneta. Un’aggregazione, pare benedetta dai vertici nazionali di via Bellerio (Giorgetti) e che vide l’esponente leghista Francesca Vanzo votare a favore di un mandato esplorativo dell’ex presidente Finocchiaro in relazione all’individuazione di un partner industriale, proprio A2A, da aggregare alla potenziale partnership strategica tra AGSM e AIM”.
Lo affermano i consiglieri comunali di Verona Domani Marco Zandomeneghi, Anna Leso, Thomas Laperna, Paolo Rossi e Mauro Bonato, commentando le dichiarazioni dell’eurodeputato leghista Paolo Borchia, che aveva affermato che solamente grazie alla Lega la fusione Agsm-A2A è stata evitata.
“Probabilmente Borchia, essendo molto impegnato a Bruxelles e poco presente a Verona, non era stato informato che il consigliere di amministrazione di Agsm aveva votato favorevolmente al percorso che in pochi mesi avrebbe portato alla fusione con il colosso lombardo, autorizzando di fatto il gigantesco accordo a 3. In quell’occasione, l’eurodeputato chieda conto alla sua collega di partito o si faccia dare i verbali di quella riunione, nella quale era assente il vicepresidente Caliari che da sempre aveva propugnato una fusione orizzontale con partner territoriali.
La Lega era, come dimostrato da atti ufficiali e pubblici, favorevole alla fusione con A2A, cambiando evidentemente idea e strategie nel corso del tempo. Non accettiamo quindi lezioni da Borchia, né inutili e non veritiere polemiche su proclami di vittoria o meriti ingiustificati. Il raggiungimento di una più significativa massa critica ottenuta con l’operazione AIM, che ha visto fin dall’inizio Verona Domani favorevole e che sta permettendo al nuovo gruppo , anche grazie al lavoro straordinario del presidente Casali, di realizzare investimenti e risultati superiori rispetto al passato, non sono meriti né della Lega, né di Borchia – continuano i consiglieri di Verona Domani – Va dato merito sia a Sboarina, di aver concretizzato con lungimiranza, a differenza delle precedenti amministrazioni, questa straordinaria operazione, sia all’ex vicepresidente Caliari. Grazie alle battaglie di Verona Domani, Agsm è ancora oggi un “patrimonio” della città di Verona e dei suoi cittadini e non come avrebbe voluto qualcuno, forse dalle parti di via Bellerio, un satellite delle industrie private lombarde”.