C’è Colley, garantisce Gasp. L’Hellas ci crede, Juric pure. Segnatevi il nome, sfonderà SERIE A. Un'altra grande speranza per l'Hellas

Dell’ultimo Verona, quello di Parma, c’è poco da salvare, se non la prestazione di due ragazzi della meglio gioventù di Juric. Di Ivan Ilic si è già detto: il talento serbo, schierato al posto dell’indisponibile professor Miguel Veloso, ha dato prova di assistente (per ora) di cattedra: testa alta, piedi buoni, visione e personalità.
L’altra buona novella l’ha fornita Ebrima Colley, ventenne gambiano entrato nella ripresa a dare un po’ di perlage a uno spumantino fin a quel momento un po’moscio. Non è bastato per la rimonta, ma il suo innesto, la partita l’ha almeno girata. Rapido, sgusciante, la velocità nel controllo di palla. Al Verona è arrivato in prestito dalla casa madre Atalanta che lo ha scoperto due anni fa e se l’è portato a Zingonia. Ebrima nasce a Serekunda, la più grande città del Gambia, e a calcio inizia a giocare a cinque anni: «Ho sempre avuto la passione per il pallone. Nella mia famiglia siamo in sei e anche mio fratello più grande, Ansu, giocava: ora a 24 anni e lavora, ma ha giocato anche in Serie A in Gambia, faceva il trequartista. Mio papà voleva che studiassi, ma ora anche lui è contento. Mia mamma mi ha sempre aiutato molto nel portare avanti questa mia passione» racconta. Il suo giocatore preferito era Kakà: «Per come portava palla, come si muoveva, correva» spiega.
Nel 2018 lo nota l’Atalanta che lo inserisce nella Primavera di Massimo Brambilla: lui ripaga la fiducia con tredici gol, e le sue reti in semifinale con il Torino e in finale con l’Inter spianano la strada alla conquista del campionato: «Mister Brambilla mi ha davvero aiutato tanto, sia in campo che fuori. Mi ha sempre detto di allenarmi bene perché così sarei stato pronto quando avrei avuto l’occasione di giocare. Il mister mi ha trattato subito come un figlio. Mi ripeteva sempre di imparare in fretta l’italiano, perché conoscere la lingua è importante per capire e farsi capire». In prima squadra c’è già un gambiano, Musa Barrow che a Bergamo è sbarcato due anni prima di lui. Con la Primavera Colley mette a segno 33 gol in 55 partite, bel biglietto da visita. Nel frattempo, a Ebrima si aprono le porte della nazionale: già convocato nel 2018, debutta il 22 marzo del 2019 nella gara di qualificazione alla Coppa d’Africa che il Gambia pareggia in Algeria: «Un’esperienza bellissima. Mi sono ritrovato accanto a giocatori che vedevo solo in tv come Modou Barrow che gioca in Inghilterra nello Swansea, Hamza Barry dell’Hajduk Spalato o Omar Colley del Genk (suo cugino, ora alla Sampdoria, ndr). Sono stati tutti molto disponibili e mi hanno aiutato tanto». Timbrerà altre sei presenze, l’ultima un anno fa contro a Bakau in casa contro il Congo. Ma il suo giorno è il 15 dicembre dello scorso anno, quando Gasperini lo aggrega alla prima squadra e lo manda in campo a sostituire Muriel a Bologna. L’Atalanta perde 2-1, ma per Ebrima il battesimo in serie A è una giornata speciale. Gasp crede nelle qualità del ragazzo, così Giovanni Sartori gli allunga il contratto fino al 2023. Ora il Verona, dove trova un nuovo maestro, quell’Ivan Juric già allievo di Giampiero Gasperini. Su Colley il Verona può esercitare un diritto di opzione per l’acquisto a titolo definitivo. Segno che in lui sono in parecchi ad avere fiducia. Il futuro può essere suo.
Elle Effe