Chianti, noto fin dal Rinascimento La tenuta Bossi acquistata dalla nobile famiglia fiorentina legata ai Medici fin dal 1500

È iniziata la 55esima edizione del Salone internazionale dei vini e distillati. Vinitaly 2023. E anche quest’anno, La Cronaca di Verona, assicura la sua presenza quotidiana, orientandosi tra i vari stand. L’attenzione della prima giornata è stata dedicata alla Toscana e ad alcuni dei suoi vitigni più storici ed identitari, per poi raggiungere il Monte Vulture in Basilicata e chiudere questa prima tappa nelle Isole Eolie. Buona lettura!

Tenuta Bossi – Marchesi Gondi
Ci troviamo, idealmente, sulle boscose colline a 18 Km. a Nord-Est di Firenze, nel cuore del “Chianti Rufina”, zona vitivinicola famosa fin dal Rinascimento, ad un’altitudine fra i 200 ed i 400 mt, s.l.m. Lapo Gondi che, assieme al fratello Gerardo, rappresenta l’ultima generazione della famiglia Gondi, ci ha accompagnato alla scoperta dei vini più rappresentativi di Tenuta Bossi, acquistata dalla nobile famiglia fiorentina legata ai Medici, alla fine del 1500, riservandoci una “chicca” finale. Sono produttori di vino nel “Chianti Rufina” da oltre 4 secoli. La Tenuta si estende su una superficie di oltre 300 ettari. Ingloba in sè un’ampia porzione di boschi, un oliveto e un vigneto di circa 20 ettari vitati che raggiunge un’altitudine di 400 mslm. Il panorama produttivo di quest’azienda privilegia la denominazione Chianti Rúfina, aprendosi però ad altre interpretazioni legate a varietà internazionali. Eccoli in ordine: -Villa Bossi Chianti Rufina D.O.C.G. Riserva 2016 -Vigneto Poggio Diamante Terraelectae Chianti Rùfina Riserva 2019 -Fiammae 2017 Limited Edition -Laudemio Ed ecco la chicca finale. Il terroir di Tenuta Bossi si presta anche agli olivi. Per questo motivo la famiglia Gondi è tra i fondatori del Consorzio del Laudemio, che riunisce alcune delle migliori eccellenze toscane in campo olivicolo. Dorato e affascinante, il colore. Efficace ed indimenticabile l’assaggio di Laudemio.

Stefania Tessari