Codice appalti, solo 20 Comuni in regola. L’allarme dell’Ordine degli Architetti Dal 1° luglio è obbligatoria la qualificazione di stazione appaltante. Pnrr a rischio

Nuovo Codice degli Appalti, solo una ventina di Comuni sono in regola su 98: il Pnrr rischia di rimanere al palo. Dal 1 di luglio infatti è obbligatoria la qualificazione di stazione appaltante dell’Anac per bandire lavori pubblici di importo superiore ai 500mila euro o gare di servizi sopra i 140mila: fanno eccezione le province e le città metropolitane. Secondo quanto risulta all’Anac, su 26mila stazioni appaltanti solamente 2.404 hanno inviato la domanda e solo 1.571 sono state qualificate, mentre altre 286 lo sono state ma solo con riserva. Un numero esiguo, meno del 10%, che da oggi sarà in grado di ricevere il Cig, il codice necessario per bandire le gare. “Su 98 comuni della provincia di Verona si saranno qualificati in una ventina – afferma il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Verona, Matteo Faustini – ciò significa che da oggi chi non si è qualificato non potrà fare le gare sia di lavori che di servizi di progettazione. Il che implica il blocco di tutti gli investimenti previsti dal Pnrr sopra i 500mila euro, con relativo blocco delle erogazioni delle risorse necessarie da parte dello Stato. 500mila euro sembra una cifra importante per un Comune, ma in realtà per una scuola di piccole dimensioni ne servono almeno 2 milioni e la bonifica e la riqualificazione di un’area industriale anche di piccole dimensioni può costare anche 5/6 milioni di euro. Ottenere la qualificazione di Centrale Unica di Committenza (stazione appaltante, NdR) è difficile perché le norme sono molto stringenti. L’Anac valuta l’organigramma in dotazione agli Uffici Tecnici, le gare effettuate, la qualifica e l’aggiornamento anche di tipo universitario del personale. Serve personale dipendente dedicato al bando di gare e appalti, oltre che determinati requisiti di professionalità. Inoltre bisogna aver bandito molte gare con importi elevati, superiori anche ai 3 milioni di euro o ai 5”. Il tutto si ripercuoterà anche sulle gare dei servizi per l’architettura e l’ingegneria con gravi difficoltà per i professionisti.