Conte: “Alla scuola i soldi necessari” La titolare dell’Istruzione: “Se ci sono criticità lo Stato è sempre presente e vigile”

Giornata di annunci nel mon­do della scuola. Partiamo col premier Giuseppe Conte, in visita alla scuola media Fran­cesco Gesuè di San Felice a Cancello (Caserta): “De­di­che­remo una parte cospicua del recovery fund agli asili ni­do, alle scuole, all’Università. Si tratta di una filiera fon­da­mentale per farci crescere ed essere competitivi, e per non mandare i nostri giovani all’e­stero. Ne va del futuro delle prossima generazione – ha aggiunto Conte – e della competitività del Paese”. Dopo di lui ha parlato il mi­nistro dell’Istruzione Lucia Azzolina: “Questa è una visita importante perché que­sta scuola ha subìto in pas­sato atti vandalici e furti. Sia­mo intervenuti immediata­men­te facendo avere alla scuola i fondi che merita. Quan­do si apre la porta di una Scuola – ha proseguito Az­zolina – si chiude quella di una prigione, diceva Victor Hu­go. In territori particolari la scuola in presenza diventa fon­da­mentale. Qui si co­stru­­isce ­il futuro di bimbe e bimbi. Lo Sta­to deve essere presente soprattutto se ci sono criti­ci­tà”. Poi, sui con­corsi: il pri­mo concorso parte il 22 ottobre per chi ha ma­turato 36 mesi di servizio e poi seguiranno gli altri due concorsi ordinari per la scuola dell’infanzia e pri­maria e per la scuola se­con­daria di primo e secondo gra­do”. La Azzolina ha poi ri­sposto ai cronisti sul con­corso tanto contestato dai sindacati: “Lo so che i sin­dacati sono con­trari. Ma c’è un principio costituzionale che va rispet­tato e le ri­chieste delle fa­mi­glie di avere in­segnanti pre­parati so­no le­gittime, perché qui par­liamo del futuro del no­stro Paese.I concorsi non so­no l’ec­ce­zio­ne in questo Pa­ese ma de­vono essere la re­gola. Vanno fatti ogni due anni e vanno programmati”. Sulla protesta di alcuni precari della Scuola davanti ai cancelli, la re­sponsabile del Miur dice che “dobbiamo sapere quan­ta gente andrà in pensione da qui ai pros­simi 10 anni e programmare così come si fa in altri Paesi. Le famiglie ci chiedono in­segnanti preparati e noi vo­gliamo assumere i pre­cari bra­vi, preparati”. Ca­­­­pitolo te­st rapidi negli istituti. “In al­­cu­ne regioni sono già partiti”, ha dichiarato il mi­nistro della Salute Roberto Spe­ranza, “e l’auspicio è che nel giro di po­co si possa par­tire dap­pertutto”.