Coronavirus, Cai suggerisce agli agricoltori il precision farming

“Invitiamo gli agricoltori a praticare il più possibile l’agricoltura di precisione e, ove non riuscissero con le proprie risorse aziendali, a richiedere il servizio alle imprese agromeccaniche. È l’unica soluzione in grado di ridurre i consumi di gasolio e di mezzi tecnici, in una fase in cui gli approvvigionamenti degli stessi potrebbero non essere garantiti nelle prossime settimane”.

È questo l’invito di Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), alla luce dell’emergenza Coronavirus e delle incognite legate alle procedure di assegnazione del gasolio agricolo e alle consegne sui territori di fertilizzanti ai diserbanti.

Leader di settore a livello nazionale è Marco Speziali, imprenditore agromeccanico di Roncoferraro (Mantova) e presidente di Confai Mantova. “Nel contesto di incertezza in cui ci stiamo muovendo – afferma Speziali – il vantaggio del precision farming è quello di ridurre i passaggi delle macchine in campo, con un sensibile minore consumo di carburante e minori emissioni inquinanti in atmosfera. Questo vale anche per le operazioni di interramento dei reflui zootecnici o del digestato frutto del processo di produzione di biogas, ma anche per le semine a rateo variabile”.

Il ricorso alla semina attraverso sistemi di precisione consente di ridurre del 20% le sementi, in una fase in cui – seppure fino ad ora non vi siano stati problemi nelle prime consegne di mais da piantare – potrebbero verificarsi nelle prossime settimane dei ritardi.

Da non sottovalutare anche i vantaggi che l’agricoltura di precisione assicura in termini di tempo, con una minore esposizione di imprenditori e lavoratori all’esterno.