Coronavirus, preoccupazione molto alta “Ma niente psicosi”. Intanto hanno chiuso tre ristoranti e altri stanno valutando il da farsi

Incontro tra Confcommercio Verona e l’Associazione principale Cinese di Verona nella sede dell’organizzazione presieduta da Paolo Arena; con lui attorno al tavolo c’erano il vicepresidente Paolo Tosi, il direttore generale Nicola Dal Dosso e una rappresentanza dei Cinesi a Verona guidati dal presidente Hu Cong Lian. “Abbiamo lanciato un messaggio di vicinanza e coinvolgimento nei confronti degli imprenditori cinesi che operano nel Veronese, in forte difficoltà a causa degli effetti legati al Coronavirus”, spiega Paolo Arena. “Solo oltre 100 le imprese cinesi nella nostra provincia, attive soprattutto nella ristorazione; alcune hanno dovuto chiudere i battenti, altre stanno riducendo il personale. Va rimarcato che i prodotti utilizzati nei ristoranti cinesi, a partire dal pesce, sono acquistati qui in Italia da produttori italiani”, sottolinea Arena. “I dati, che evidenziano perdite della clientela attorno all’80%, sono estremamente preoccupanti. Oltretutto l’interscambio import export tra Verona e la Cina sono rilevanti. L’economia mondiale ma anche quella locale non può permettersi il rischio di perdere 1 o 2 punti percentuali di Pil a causa della psicosi che si è generata: il problema Coronavirus c’è ma l’Oms e le autorità mondiali stanno rispondendo bene all’emergenza. No alle psicosi, dunque, serve comportarsi in maniera lucida e consapevole”. “Siamo venuti in Confcommercio Verona per chiedere un sostegno e dei consigli, la preoccupazione è molto alta”, ha commentato Hu Cong Lian. “In queste settimane abbiamo registrato una flessione di clienti del 70-80% che ha causato la chiusura di 3 ristoranti cinesi cittadini su un’ottantina, mentre altri stanno valutando il da farsi e altri ancora hanno dovuto ridurre il personale”. Confcommercio Verona e l’Associazione dei Cinesi a Verona stringeranno un partnership che verrà presentato in programma nei prossimi giorni.