Cosa fa Flavio Tosi? Strategie e speranze in vista del 2022 L’ex sindaco attualmente correrebbe da solo contro l’intero centrodestra. Sulla carta una sfida impossibile, ma la maggioranza non è compatta. I suoi fedelissimi puntano a una tregua con i leghisti. Forza Italia, pur spaccata, in Comune è rimasta con Sboarina. Lo scudiero Alberto Bozza, a breve, dovrà decidere da che parte stare

“E Tosi?”. La domanda, a Pa­lazzo, circola eccome. Man­ca un anno e mezzo alle ele­zioni amministrative più in­certe che Verona ricordi, se si esclude la sfida del 2007 Bolla-Zanotto, con quest’ul­timo vincitore, unico sindaco della città eletto dal centro­sinistra. Matteo Gasparato, presidente del Consorzio Zai e fondatore assieme a Ste­fano Casali di “Verona Do­mani”, nell’intervista di saba­to alla Cronaca ha detto che Tosi lo vede solo nel centro­destra. Un pensiero che non è un endorsement, o almeno non lo sappiamo. È una ri­fles­sione, immaginia­mo, ba­sata sulla storia po­litica. E Gasparato, uomo influente della politica cittadina, non sarebbe il solo a pensarla così. Dun­que cosa accadrà? Flavio Tosi e Federico Sbo­­a­rina, chiaramente, non potranno correre nello stes­so schieramento. L’ex sin­da­co non perde giorno per spa­rare bordate contro il suc­cessore e questi spesso gli ri­sponde per le rime. Da tem­po è un Guelfi contro Ghi­bel­lini, Boca Junior-River Pla­te, la guerra dei mondi. Tosi, nel 2022, sarà sicuramente del­la partita. Sboarina ancora non si sa. Sboarina, al mo­mento, può contare sull’ap­pog­gio del centrodestra. Tosi no. Tosi, tramite l’operazione Bozza, è riuscito a piantare una bandierina in Regione e spaccare la già debole Forza Italia. L’operazione però è riu­scita a metà, perché in Comune Forza Italia è ri­masta fedele al sindaco: il ve­ro obiettivo dell’ex leghista era mettere in crisi la giunta. La posizione di Alberto Boz­za nell’assemblea veneta, pe­raltro, rimane delicata. In Regione col centrodestra a sostegno di Luca Zaia e a Verona in minoranza contro il centrodestra di Sboarina: fonti di Palazzo Ferro Fini informano che tra non molto, quando la campagna elet­torale veronese prenderà cor­po, il consigliere sarà mes­so di fronte a una scelta. O da una parte o dall’altra, senza ambiguità. Cosa farà? Nel frattempo Tosi parla con qualche vecchio amico le­ghista e valuta il margine se non per una riconciliazione per una tregua. Lo­renzo Fon­tana non è più segre­tario della Liga Veneta e, di­cono i tosiani più ottimisti, questo po­trebbe ricomporre parzial­mente la frattura. La mag­gioranza dei leghisti pe­rò non ne vuole nemmeno sen­tir parlare. Potrebbe es­sere mes­so sul tavolo il no­me di un candidato di media­zione: Tosi però vuole tor­nare a fare il sindaco e non accetterebbe altri nomi. In caso di sfida a tre, cen­tro­destra, tosiani e cen­­tro­sinistra, gli unici a gua­da­gnarci sarebbero quest’ul­timi. Spunterà un nuovo Zanotto? G.R.