Dentro la chiesa delle suore del Pestrino La chiesa custodisce le spoglie della sua fondatriceMadre Teresa Maria Lavagnoli

In via del Pestrino 56 una chiesa e l’annesso convento promettono serenità all’anima. Si trovano vicino all’ingresso dell’ex forte “Santa Caterina” (ora Compendio di forte “Santa Caterina”-Operaforte), già complesso eretto dagli austriaci tra il 1850 ed il 1852 ed intitolato al barone feldmaresciallo Heinrich Hermann Josef von Hess (Vienna, 17 marzo 1788 – Vienna, 13 aprile 1870), Capo di Stato maggiore del feldmaresciallo Josef Radetzky.
Dotato d’un verde esterno e servito da un’area di parcheggio, ambedue ben curati, l’edificio sacro ed il monastero di clausura costituiscono il raccolto e silenzioso “regno” delle Serve di Maria Oblate Sacerdotali, abitudinariamente chiamate “suore del Pestrino”.
La loro missione prosegue dal 2 luglio 1967, dopo che alcune monache guidate da Madre Teresa Maria Lavagnoli lasciarono il monastero delle Serve di Maria Eremitane Scalze di Carpenedo (Venezia) e si stabilirono nella nuova destinazione (ben accolte dall’allora vescovo di Verona, mons. Giuseppe Carraro) con la precisa volontà di preghiera per le vocazioni, il sostegno e la santificazione di papa, vescovi, sacerdoti.
La clausura delle Serve di Maria Oblate Sacerdotali, dell’antico Ordine dei Servi di Maria, non pare aver cozzato, nel tempo, contro crisi di partecipazioni da parte di giovani o mature donne intenzionate a consacrarsi. Il 25 gennaio 1998, presso il monastero dell’Immacolata di Montecchio Maggiore (Vicenza) prese consistenza con ottimismo una seconda comunità di Oblate Sacerdotali, dipendente giuridicamente dalla sede veronese.
Le buone intenzioni, purtroppo, non andarono oltre pochi anni d’apostolato e le suore fecero ritorno alla casa madre. Oggi il monastero dell’Immacolata è chiuso, “nella speranza che un’altra comunità monastica possa continuare il carisma orante nella Chiesa”.
A destra, rispetto a chi entra nel tempio cattolico di via del Pestrino, un sarcofago marmoreo custodisce le spoglie della fondatrice del monastero, Madre Teresa Maria Lavagnoli della SS Trinità (22 maggio 1903 – 20 luglio 1992). Nell’anniversario dei cinquant’anni d’apertura del luogo di clausura delle Serve di Maria pro Clero, il 15 settembre 2017 (ricorrenza liturgica della Madonna Addolorata), il vescovo della città scaligera, mons. Giuseppe Zenti, ha concelebrato messa con 55 sacerdoti, davanti ad una folla di fedeli assiepata dentro e fuori ed ha dedicato la chiesa alla Beata Maria Vergine Addolorata.
Le monache, in quei momenti, erano quasi una ventina, con età media ancora relativamente giovane.

Claudio Beccalossi