Depotenziare il bonus edilizia? No Disattese le aspettative delle piccole imprese. L’allarme per il caro metano e Urea introvabile

“Ci preoccupa il depotenziamento del superbonus 110% e dei bonus edilizia, compreso il bonus mobili, e riqualificazione energetica. Una situazione che sembra emergere dalle anticipazioni sui contenuti della manovra di bilancio all’esame del Consiglio dei Ministri, come pure la mancata proroga dello sconto in fattura e della cessione dei crediti diversi dal 110%. Eventuali ‘revisioni al ribasso’ di questi incentivi limiterebbero l’effetto anticiclico della misura stessa”.
Lo sostiene il Presidente di Confartigianato Imprese Verona, Roberto Iraci Sareri, il quale sottolinea: “Proprio ora che il mercato sta ripartendo, i bonus dedicati all’edilizia sono le misure più utili per consolidare la ripresa delle attività produttive e dell’occupazione, soprattutto delle piccole imprese, e la riqualificazione del patrimonio edilizio in un’ottica di transizione green. Non si devono vanificare le aspettative e gli sforzi di imprese e consumatori che apprezzano e utilizzano questi strumenti. In questa fase così delicata della nostra economia, è infatti essenziale dare certezze agli imprenditori e ai cittadini nella programmazione degli interventi previsti”.
Dopo le preoccupazioni per la manovra Confartigianato Trasporti e Autoriparazione lancia anche l’allarme per il caro metano e l’introvabile Urea.
La causa? La mancanza di urea, additivo derivato dall’ammoniaca che riduce le emissioni dei motori diesel Euro 5 ed Euro 6. Secondo Confartigianato “a fare le spese della carenza sono proprio auto e camion di ultima generazione e, quindi, gli automobilisti e gli imprenditori che recentemente hanno cambiato automezzo o rinnovato la flotta aziendale, i quali, a causa dell’interruzione di fabbricazione da parte dello stabilimento italiano appartenente a uno dei più grandi produttori al mondo di tale additivo, rischiano di stare fermi. Peraltro, in Europa, anche le altre industrie del settore hanno rallentato oppure fermato del tutto la produzione”.