Dove puoi fare a meno del Green Pass Ristoranti, piscine, centri estivi, purchè all’aperto. E non serve neanche in Chiesa

Il Green Pass diventa da oggi un documento imprescindibile (o quasi) per avere libero accesso a tutta una serie di attività. Per i ristoranti, in particolare, vigono una serie di regole da osservare scrupolosamente per non andare in contro a multe e sanzioni. Il certificato verde, infatti, è obbligatorio da oggi per accedere a qualsiasi tipo di servizio di ristorazione al tavolo al chiuso: ciò vuol dire che solo chi è in possesso del Green Pass potrà pranzare o cenare nella sala interna di un ristorante, mentre chi ne è sprovvisto potrà farlo esclusivamente ai tavoli all’aperto. Lo stesso discorso vale per i bar, ma con una piccola eccezione: per il consumo al bancone, anche se in sala interna, non è necessario possedere la certificazione verde.
DOVE NON SERVE. Ci sono alcuni ambiti che sono rimasti per ora esclusi dalla “stretta”. Dai ristoranti e bar negli hotel (purché a uso esclusivo della clientela interna) alle piscine all’aperto, ai centri estivi, alle chiese e annessi oratori. Situazioni che, in un contesto in cui il Qr Code si fa sempre più indispensabile, dallo spostarsi (da settembre) con un treno ad alta velocità all’assistere alle lezioni in un’aula universitaria, vengono considerate quasi delle “eccezioni”, degli scenari quasi in via di estinzione.
Dopo una trattativa non facile, è passata, anche su pressing della Lega, l’esenzione dal presentare il certificato verde per i clienti che accedono a ristoranti e bar interni agli hotel o strutture ricettive. Il Green pass, in questo caso, non serve. La certificazione sarà richiesta se la ristorazione è disponibile anche a un pubblico esterno rispetto alla clientela dell’hotel. Il cliente esterno dovrà pertanto esibire il Qr code.
Allo stesso modo il certificato verde, che si ottiene va ricordato in tre ipotesi (aver fatto almeno la prima dose del vaccino anti Covid, o essere negativi al test molecolare o antigenico rapido nelle ultime 48 ore o infine essere guariti dal coronavirus negli ultimi sei mesi), non serve per andare a nuotare o a prendere il sole in una piscina all’aperto.
Il Green pass non sarà richiesto nei centri educativi per l’infanzia o nei centri estivi per i ragazzi.
La certificazione verde non serve per entrare nelle chiese o in altri luoghi di culto, né per frequentare l’oratorio.
Infine, non bisogna esibire nessun documento in negozi, farmacie, supermercati ma anche nei bar e ristoranti all’aperto. Da quelle parti il Qr code, per chi lo possiede, può rimanere anche in tasca.