E invece Casa Cattolica da Sboarina Ci sono da salvaguardare oltre 18 mila soci, 1.800 dipendenti e 1.400 agenti

I coordinatori di Casa Cattolica, la rete delle associazioni dei soci, dei rappresentanti della politica e delle imprese del territorio che si sono riunite sotto un unico “tetto” per esprimere la loro assoluta contrarietà alla svendita in corso di Cattolica Assicurazioni a Generali Spa proseguono il loro fitto calendario di appuntamenti sul territorio.
Dopo la richiesta di intervento del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, con l’intercessione e l’incontro con l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Roberto Marcato, e dopo l’incontro di ieri con il vicequestore di Verona Guglielmo Toscano, la delegazione è entrata a Palazzo Barbieri. Germano Zanini, coordinatore di Casa Cattolica, Maurizio Zumerle, presidente di APACA, e Michele Giangrande candidato per conto della Lista 2 al Consiglio di Amministrazione sono stati ricevuti dal sindaco Federico Sboarina in merito alla vicenda Cattolica-Generali Spa. Per i coordinatori di Casa Cattolica la trasformazione della Società cooperativa veronese in Società per Azioni e la conseguente svendita al Gruppo di Trieste, cancellerà l’ultimo baluardo finanziario veneto rimasto penalizzando e impoverendo pesantemente il tessuto socio-economico scaligero. Nella lunga audizione, durata un’ora e mezza, sono stati analizzati i rischi e gli scenari negativi che si presenteranno per la città dopo il voto dell’assemblea straordinaria del prossimo 31 luglio con la trasformazione della società cooperativa in Spa. In particolare, è stato ricordato al sindaco il serio rischio di perdita di posti di lavoro (circa 1800 dipendenti) con il trasferimento nelle sedi di Milano, Mogliano Veneto e Trieste e il futuro di 1400 agenzie che perderanno la radicalità e la presenza attiva sul territorio in quanto inglobate dal colosso assicurativo come già successo con Toro Assicurazioni, Lloyd Italico e INA/Assitalia. Al sindaco Sboarina è stato spiegato come ci siano già sul tavolo delle alternative al matrimonio con Generali, come ad esempio l’interesse manifestato a mezzo stampa qualche giorno fa da Vittoria Assicurazioni che renderebbe la partnership seria, credibile e con rapporto equilibrato tra le due compagnie assicurative. A Sboarina è stato infine ricordato come Casa Cattolica sia espressione non soltanto di una maggioranza di soci che si sentono traditi dalla scelta dell’attuale governance di Cattolica, ma una “casa” aperta a migliaia di professionisti, risparmiatori e cittadini veronesi che temono per le sorti della città.