Elisa incanta, ma quante bocciature! La seconda serata conferma la prima impressione: troppe canzoni sopravvalutate...

Sangiovanni – “Farfalle” – voto 4,5: il passaggio obbligato da Amici e Sanremo di chi spopola tra i giovanissimi, sta diventando una consuetudine. Speriamo di non ritrovarcelo imbruttito, come il suo pezzo, a distanza di anni in una sorta di fantasma alla Michele Bravi.

Giovanni Truppi – “Tuo padre, mia madre, Lucia” – voto 7: troppo strano per il Festival, si presenta in canottiera sul palco e mette in mostra tutta la sua ruvidezza. La pasta c’è, meriterebbe il premio della critica.

Le Vibrazioni – “Tantissimo” – voto 5: una copia imbolsita dei Maneskin, ma a differenza di altri almeno ci mettono un po’ di rock. Teniamoci il bel ricordo di “Giulia” e dimentichiamo il presente.

Emma – “Ogni volta è così” – voto 5,5: si salva con l’esperienza, il brano è meglio di quello che ci si potesse aspettare, ma la paura di cadere nel neo-melodico napoletano è sempre dietro l’angolo.

Matteo Romano – “Virale” – voto 6: mezzo voto in più d’incoraggiamento per questo timidissimo 19enne. Il brano riprende un po’ troppo il trend del momento dei vari Mahmood, ma per esser la prima volta non sfigura.

Iva Zanicchi – “Voglio amarti” – voto 4,5: il classico melodramma alla Ranieri, che speravamo di non sentire più. Grinta da vendere e standing ovation per i suoi 82 anni, ma apposto così.

Ditonellapiaga e Rettore – “Chimica” – voto 7,5: una coppia che si completa bene e un brano che sorprende e cattura. Avessero curato un pelo di più il ritornello, sarebbero da podio.

Elisa – “O forse sei tu” – voto 8 : e poi arriva Elisa e ci ricorda che cos’è l’eleganza e la grazia di un artista. Il pezzo suona un po’ vecchio, ma alla lunga rapisce.

Fabrizio Moro – “Sei tu” – voto 4,5: e poi arriva Fabrizio Moro e ci ricorda che per scrivere brani brutti e demodè, non serve avere una certa età. Per favore, pietà.

Tananai – “Sesso occasionale” – voto 4: il peggiore della serata, canta come fosse al karaoke sotto casa e se la batterà bene per l’ultima posizione con Ana Mena.
Irama – “Ovunque sarai” – voto 7: il brano fa un pò colonna sonora del “Re Leone”, ma porta in scena un’altra faccia della canzone d’autore, rimodernizzata.

Aka 7even – “Perfetta così” – voto 5: mica tanto vien da dire. Si fa gran fatica a capire cosa dice per tutto il brano, anche se riascoltato in radio non suona malissimo.

Highsnob e Hu – “Abbi cura di te” – voto 6: la versione dark dei Coma Cose. Ben armonizzati, in un brano delicato, che ha la pecca di ripetersi senza grandi sussulti.

Top – Laura Pausini. Presenta “Scatola”, l’ultimo brano, scritto da Madame.Incanta per classe e semplicità e spiega, ce ne fosse ancora bisogno, perchè è una star a livello mondiale. Di un’altra categoria, ma si sapeva.

Flop – Rovazzi/Orietta Berti: passi lo sponsor con questo collegamento pre registrato, passino Colapesce-Di Martino, ma ripescare pure Ermal Meta ci pare troppo. Ridateci la “cartolina” di Sanremo.