+Europa, le acque sono molto agitate Dalai: “Pasetto parla a nome proprio”. Pasetto: “La mia proposta non compresa”

Aria frizzante (eufemismo) anche in casa di +Europa, che oggi ha preso posizione verso l’ipotesi, da giorni ventilata, di una lista che potrebbe vedere candidato sindaco Giorgio Pasetto. “Il gruppo +Europa Verona intende ribadire la sua posizione in merito alle recenti notizie comparse sui media circa la partecipazione alle prossime elezioni comunali di Verona, posizione concordata con Federico Eligi, responsabile nazionale del partito per gli Enti locali”, dice Lorenzo Dalai, coordinatore di +Europa. “+Europa Verona è stata parte attiva nella formazione della coalizione che sostiene Damiano Tommasi come prossimo sindaco della Città di Verona. Abbiamo contribuito con convinzione e impegno alla stesura del programma per la Verona del futuro, portando avanti le istanze liberaldemocratiche che ci contraddistinguono. Nei mesi trascorsi abbiamo ribadito a più riprese che il nostro apporto non era compatibile con una presenza nella coalizione del Movimento Cinque stelle.
L’ipotesi di una lista civica prospettata da Giorgio Pasetto, che non rappresenta il nostro partito, è una iniziativa personale che non possiamo condividere.
Siamo certi comunque che il candidato sindaco Damiano Tommasi saprà trovare la soluzione migliore per poter continuare il cammino intrapreso assieme, per portare a compimento un ambizioso programma di cambiamento per il futuro della nostra città”.
Immediata la replica di Giorgio Pasetto. “Apprendo da facebook del comunicato stampa che +Europa Verona ha pubblicato “contro” la mia costruttiva proposta. Prima di spiegare le ragioni del mio agire, vorrei fare alcune precisazioni”, osserva Pasetto. “Le mie idee “liberal”, nate in un contesto politico radicale (Emma Bonino, Marco Pannella, Benedetto della Vedova) sono anche le idee di +Europa. Resterò un semplice iscritto a questo partito, che mi rappresenta, così come a Radicali Italiani (dove sono membro del comitato nazionale), indipendentemente dalle posizioni dei suoi dirigenti. Capisco anche le ragioni di quel comunicato stampa apparso il 25 marzo su facebook, ma non ne condivido i risvolti politici. La mia proposta costruttiva e sottolineo costruttiva e da intendersi anche come un punto di partenza, nasce dall’esigenza di creare a Verona un’area liberaldemocratica e riformatrice che ad oggi è, a dir poco, “liquida” e solo occasionalmente “solida”.
Quest’area politica può valere in Italia circa un 20% (sondaggio quotidiano Domani). L’idea veronese di Verona Liberal era da considerarsi un ponte per provare a scavalcare l’impasse derivato dal niet di Calenda (partito Azione federato con +Europa) alla presenza dei 5 stelle nella “Rete” del candidato sindaco Damiano Tommasi.
Questa mia proposta non è stata compresa nella sua natura ma nulla può rimuovere dalle mie intenzioni l’idea di costruire quest’area liberaldemocratica. Tutti coloro che vorranno far parte di questo concept, saranno miei compagni di viaggio”.