Ex Cinema Astra, un salto nell’antichità Lavori di scavo durati anni. Per gli archeologi c’è un impianto residenziale abitativo

“Un luogo della memoria cittadina diventato, ad oggi, uno spazio di espressione archeologica che necessita di tutela e di grande valorizzazione’’.
Con queste parole il soprintendente ABAP di Verona Fabrizio Magani ha introdotto la conferenza stampa di presentazione di apertura straordinaria dell’area archeologica dell’ex Cinema Astra che ha visto un grande afflusso di cittadini e curiosi che si sono fermati dinnanzi alla struttura.“Siamo di fronte ad una domus- ha continuato il soprintendente- ribattezzata dagli archeologici “la piccola Pompei’’ per il suo fascino e per l’ambiente suggestivo al suo interno. Un decoro antichissimo che dà l’idea della sontuosità di questo luogo nell’antichità’’.
Il direttore generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Luigi La Rocca, dopo aver preso parola, si è soffermato sulla descrizione degli scavi: “In primis ci tengo a manifestare l’interesse dei vertici del Ministero nei confronti di questo straordinario rinvenimento archeologico, avvenuto durante un intervento di ristrutturazione del Cinema Astra. I lavori di scavo e di documentazione sono durati diversi anni e hanno implicato un finanziamento di 420 mila euro comprensivo delle prime attività di restauro. Ci auguriamo in un futuro di avviare un vero e proprio progetto di valorizzazione affinché diventi un altro luogo importante di riferimento per la città. L’interesse dell’Amministrazione centrale e della Soprintendenza è massimo, ci impegneremo a proseguire con i lavori e mi auguro che entro il prossimo anno si possa mettere tutta la struttura in sicurezza per poter valorizzare al meglio questo gioiello”.
La parola è poi passata al prefetto Demetrio Martino che ha detto: “Questa è una possibilità per Verona di fruire di un ritrovamento che può diventare, oltre che ad un emblema archeologico, un attrattore turistico. Ringrazio tutti per l’ottimo lavoro svolto fino ad adesso”.
Il sindaco Damiano Tommasi ha ribadito il grande lavoro svolto da parte della Soprintendenza: “L’interesse per l’Amministrazione centrale è stato totale. Un sito nel cuore della città di straordinario interesse che vogliamo valorizzare al massimo”.

Ha tutto il sapore di un B&B

Riscaldamento in ogni stanza: una residenza accogliente e ospitale

Infine, Brunella Bruno, coordinatrice degli scavi archeologici, ha spiegato l’interpretazione archeologica che gli studiosi hanno ipotizzato dopo la scoperta: “Tutti conoscono il cinema Astra nato nei primi anni del ‘900 e che ha funzionato fino a 20 anni fa con un’ ottima programmazione. Quando il vecchio proprietario dello stabile ha deciso di ampliare il cinema, è stato realizzato, nel 2004, lo scavo stratigrafico preventivo. Si capii che tutta l’area interrata era totalmente occupata da strutture con murature affrescate e riscaldate al loro interno con tubuli. Non era possibile dunque agire con un piano di ristrutturazione. Nel 2021 il nuovo proprietario decise di svolgere delle verifiche per il consolidamento strutturale per arrivare alla conclusione che queste sottofondazioni erano piene di murature affrescate. Il Ministero ha chiesto, quindi, un finanziamento che con l’anno scorso ha portato al completamento delle indagini. Quest’ anno non stiamo procedendo allo scavo, ma ci stiamo occupando della messa in sicurezza e dei primi lavori di restauro. Al momento è un’area di cantiere chiusa al pubblico”.
“L’interpretazione data dagli archeologici- ha proseguito la coordinatrice- è che si tratti di un impianto residenziale abitativo. Non è riconoscibile lo schema delle domus con il cortile centrale con peristilio poiché sono presenti delle stanze non collegate tra loro che alla fine del secondo secolo vengono stravolte e dotate di impianto di riscaldamento a pavimento e a parete. Ogni stanza risulta avere una propria caldaia con un vano tecnico, caratteristica non comune alle classiche domus patrizie. La posizione centrale e il riscaldamento per ogni stanza dà l’idea si tratti di strutture residenziali legate all’accoglienza e ospitalità’’.
Francesca Brunelli