Ex piscine Lido, un parco per sport e salute. La Fondazione Bentegodi rilancia Il presidente Pasetto presenta una proposta dopo la denuncia di Fare! sul degrado

La situazione degli impianti sportivi in città comincia a farsi problematica. I problemi nelle strutture non mancano e il caos più eclatante è quello, riportato all’attenzione delle cronache proprio in questi giorni con interventi di vari consiglieri comunali e in particolare della lista Fare! con Patrizia Bisinella, è quello delle piscine Lido di via Galliano. Un impianto molto amato dai veronesi che in estate lo frequentavano in massa ma che per le enormi spese di ristrutturazione mai affrontate versa ora in piena agonia.
Qui potrebbe nascere un parco dello sport: la proposta arriva da Giorgio Pasetto, presidente della Fondazione Bentegodi, prestigiosa istituzione cittadina che conta 11 discipline sportive, oltre 2000 atleti e 100 tecnici e che proprio lei stessa avrebbe bisogno di una sede adeguata
Pasetto, fondatore e direttore del Centro Bernstein, leader di Più Europa quindi in maggioranza con il sindaco Tommasi, è stato consigliere comunale ed era candidato al Parlamento: ha tre lauree ed è consulente di società sportive come Chievo, Scaligera basket, Blu Volley e Cus Rugby Verona.
“A mio parere, per rimediare allo stato di cose attuale, considerati i vincoli e le altre criticità connesse alle ex piscine Lido di viale Galliano, non c’è soluzione migliore che quella di partire con un nuovo progetto che miri a realizzare un parco dello sport e della salute sull’esempio di molte città europee.
Sia l’amministrazione Tosi (nella quale venni attaccato per aver criticato la situazione nella quale stazionava il Lido), che quella Sboarina, fecero tante promesse elettorali ma senza nessuna soluzione realizzata, così come i progetti faraonici, ma senza investitori. Ci sono evidenti criticità difficilmente superabili per un privato, a cominciare dai vincoli demaniali essendo l’area adiacente alle mura storiche della città, nonchè il fatto che per loro natura le piscine potrebbero essere aperte solo nei mesi estivi e, non da ultima, la drammatica situazione degli impianti ormai fatiscenti. Ripristinare gli impianti richiederebbe uno sforzo enorme.

Bertucco: “Piscine, soluzione a breve’’. L’assessore: “Stiamo lavorando per restituirle ai veronesi, senza fare promesse inutili”

di efficientamento energetico, considerando la bolla speculativa energetica in atto, improponibile. La mia proposta -spiega Pasetto, presidente della Fondazione Bentegodi – , coinvolgendo anche le specifiche competenze presenti all’interno della Bentegodi, è quella di un progetto completamente nuovo con la trasformazione in parco verde di tutta l’area e il posizionamento di attrezzature fisse per l’attività fisica all’aperto. In sostanza si tratterebbe di realizzare un vero e proprio parco dello sport e della salute che, oltre a non avere i proibitivi costi di realizzazione e manutenzione di un impianto natatorio, contribuirebbe a rendere più vivibile Verona, sull’esempio di molte città europee”, conclude.
Il Comune da parte sua, assicura l’assessore Michele Bertucco, sta lavorando per una soluzione entro tempi brevi, per restituire le piscine scoperte alla città, “senza fare promesse inutile come è stato fatto in passato”.
“La storia delle piscine Lido è ben nota-prosegue Bertucco-, si tratta di una situazione che ereditiamo. Sono chiuse da diversi anni, non solo le precedenti amministrazioni non hanno provveduto alla loro riqualificazione ma non c’è mai stato nemmeno l’impegno di promuovere interventi ad hoc per la messa in sicurezza dell’impianto stesso”.
Oggi nelle ex piscine ci sono, come testimoniato dai consiglieri di Fare! “Sporcizia, degrado, luogo di spaccio.E’ un luogo dimenticato da troppi anni. Nel susseguirsi delle amministrazioni nessuna ha saputo mettere a terra un piano strutturato di recupero e ormai la zona è diventata centro di malaffare”. E durante la conferenza stampa è stata trovata della refurtiva frutto di attività illecite che è stata consegnata dagli esponenti di Fare! alle Forze dell’Ordine.