Falso invalido, truffa da 270 mila euro Si era presentato davanti alle commissioni sanitarie in carrozzina, ma guidava l’auto

I finanzieri della Compagnia di Legnago, guidata dal capitano Valentino Luce, hanno individuato un uomo di Gazzo Veronese formalmente riconosciuto in­valido, ma di fatto risultato in grado di svolgere ogni ordinaria attività senza necessità di alcun ausilio. Il «falso invalido» si era presentato davanti alle Com­missioni sanitarie in carrozzina e dal 2005 era riuscito a farsi riconoscere l’invalidità civile al 100%, con totale e permanente inabilità lavorativa e con necessità di assistenza continua. In tal modo, percepiva indebitamente la pensione d’invalidità civile, l’indennità di ac­compagnamento e la pensione di invalidità e inabilità al lavoro. La scoperta del comportamento fraudolento è il frutto della sistematica azione svolta dalla Guardia di finanza diretta a individuare i fenomeni illeciti di natura economico finanziaria presenti sul territorio attraverso una mirata analisi di rischio dello specifico settore di riferimento (in questo caso quello della «tutela della spesa pubblica»), tenendo conto del complessivo numero dei percettori di specifiche indennità e considerando mirati «fattori di rischio» [a titolo esemplificativo, incompatibilità dell’invalidità riconosciuta con abilitazioni possedute (patente di guida) e/o con stile di vita anche rilevabile dai social network]. Le investigazioni, coordinate dalla Procura della Re­pubblica di Verona, hanno permesso, con l’effettuazione di numerosi appostamenti e videoriprese, di rilevare che la persona non era affetta da alcun impedimento fisico. Nel 2012, l’indagato aveva addirittura superato le visite mediche per il rinnovo della patente di guida con l’unica prescrizione dell’obbligo dell’u­tilizzo di lenti. Le indagini si sono concluse con il deferimento all’Autorità giudiziaria per l’ipotesi di reato di truffa aggravata (reclusione da uno a cinque anni) ai danni dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS). L’ammontare complessivo indebitamente percepito dal denunciato è stato quantificato in oltre 270.000 euro, a fronte del quale è stata formulata una richiesta di sequestro preventivo di pari importo. Il contrasto alle frodi nei settori della previdenza e assistenza sanitaria mira a garantire l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione, evitando il dispendio di risorse a beneficio di soggetti non aventi diritto.