“Fase 2? Il terzario rischia il collasso” “Chiediamo vera liquidità e di riaprire prima. Servono risorse a fondo perduto”

“Così non va, il rischio del fallimento di migliaia di imprese, anche nel Veronese, e del default dell’economia, stanno facendo inferocire noi come gli imprenditori e i cittadini”. Usa parole che arrivano dalle imprese Paolo Arena (nella foto), presidente di Confcommercio Verona, per commentare il Dpcm del 26 aprile per la cosiddetta fase 2.
“Si sta andando avanti a passi troppo brevi” continua “e si rischia di penalizzare senza via di ritorno il terziario di mercato ed il turismo, cioè tutte quelle aziende chiuse dall’inizio dell’emergenza. Le date di riapertura, il 18 maggio per i negozi, il primo giugno per i pubblici esercizi, addirittura nessuna previsione per i locali dell’intrattenimento, sono insostenibili. Ogni giorno di chiusura in più produce danni gravissimi e mette a rischio imprese e lavoro. Solo gli esercenti Fipe-Confcommercio stimano altri 9 miliardi di euro di danni che portano le perdite totali a 34 miliardi dall’inizio della crisi: moriranno oltre 50.000 imprese e 350.000 persone perderanno il loro posto di lavoro”.
Per il presidente di Confcommercio Verona “servono risorse e servono subito a fondo perduto perché il conto alla rovescia è iniziato. Siamo ancora fiduciosi che possa emergere una proposta che consenta di anticipare i tempi”.