FISM Verona, quando la maestra si mette dietro la telecamera L’osservazione a scuola al centro della giornata pedagogica

«Come educatori siete l’ultimo baluardo contro chi prova a far venir meno i valori della nostra cultura, penso a chi propone nelle aule le carte geografiche al posto del crocifisso, a chi mette sotto attacco la famiglia, cellula fondamentale della società. Una deriva contro cui le istituzioni devono fare fronte comune: alla scuola, il compito di educare i bambini nel rispetto di questi valori fondamentali». Con queste parole il sindaco Federico Sboarina ha aperto all’Auditorium Calze­donia, la Giornata pedagogica di avvio anno 2019/2020 che Fism Verona, la Federazione italiana scuole materne che associa le 175 scuole dell’infanzia paritarie di ispirazione cattolica tra la città e la provincia, ha organizzato per indicare la strada maestra da seguire, per l’anno a venire, in campo educativo. In platea i rappresentanti degli oltre mille tra genitori e volontari che gestiscono le scuole e delle 1.230 fra coordinatrici, insegnanti ed educatrici che ogni giorno a Verona accolgono quasi 15mila bambini tra zero e sei anni. Gli ha fatto eco il vescovo, monsignor Giuseppe Zenti. «Molte di queste scuole, che rappresentano il 70 per cento delle scuole dell’infanzia del Veronese, nell’ultimo anno hanno concluso il processo di trasformazione in associazioni con personalità giuridica, suggerito per alleggerire i gestori dalla responsabilità personale che finora era connaturata al loro ruolo e agevolare così il ricambio», spiega il presidente Ugo Brentegani. «Prossimo passo sarà arrivare entro il 2021 a una valorizzazione della qualità di tutte le nostre scuole, che ne confermi gli standard pedagogico-qualitativi-amministrativi elevati. Sotto i riflettori dell’Auditorium Calzedonia anche due progetti di successo voluti da Fism Verona e legati al concetto di sostenibilità. Il primo, realizzato grazie alla Cooperativa sociale Panta Rei con il sostegno di Fondazione Cattolica, si intitola «Real Food – recupero eccedenze alimentari attraverso il lavoro» e ha l’obiettivo di trasmettere in modo divertente e accattivante i concetti di sostenibilità, di lotta allo spreco alimentare e di solidarietà attraverso giochi di ruolo, proiezioni di video, laboratori pratici ed esperienziali con la frutta e la verdura destinate ad essere buttate in quanto eccedenti.