Fondazione Arena, salta il consiglio di indirizzo. È muro contro muro tra Tommasi e Gasdia

​​​​​ Salta il consiglio di indirizzo di Fondazione Arena di Verona durante la discussione dell’impugnativa, a causa della contrapposizione dei revisori dei conti che abbandonano il consiglio di indirizzo “Ogni tentativo di agire in modo legittimo e corretto a quanto pare risulta proprio invano. Sembra che non ci siano altre strade che ricorrere al vaglio dei giudici. E tutto ciò mi riempie di amarezza. – dichiara il Presidente di Fondazione Arena, Damiano Tommasi, esterefatto per quanto avvenuto nella riunione del Consiglio di indirizzo di oggi in cui i revisori dei conti hanno abbandonato la seduta, contestando la presenza dell’avvocato Lamberto Lambertini, difensore di FAV, fatto entrare dal Presidente Tommasi quando si è trattato di affontare il punto relativo all’atto di citazione per annullamento della delibera di nomina del CdA di Arena di Verona srl. Lambertini avrebbe dovuto illustrare a tutto il consiglio le argomentazioni giuridiche a sostegno dell’illegittimità della delibera del 6 marzo scorso. Con la loro uscita, i revisori hanno determinato così la fine della seduta consiliare. Inotre durante il Cdi di oggi, Damiano Tommasi ha appreso con enorme stupore che nonostante tutte le interlocuzini avvenute in questi mesi, e nonostante la nota del Ministero, pervenuta il 16 giugno scorso che precisa letteralmente che “il Sovrintendete di Fav può rappresentare la Fondazione in seno all’assemblle della società solo in forza di apposita delibera/delega”, Cecilia Gadia, il giorno 19 scorso, senza averne i poteri e senza notiziare il Presidente nè il Consiglio di Indirizzo, ha approvato in assemblea il bilancio della Srl. “Stigmatizzo il gravissimo gesto compiuto dai revisori dei conti che hanno dimostrato disprezzo nei confronti dell’organo sovrano di Fondazione, del suo Presidente e anche nei confronti della città. Aggiungo che mi preoccupa la superficialità e l’arroganza con cui vengono affrontati problemi complessi come quelli che Fondazione quotidianamente deve gestire”, conclude Damiano Tommasi.