Fusione Aim-Agsm, il futuro tenuto a bagnomaria Il tira e molla

Mentre da Vicenza si annuncia l’ennesima svolta sulla fusione tra Agsm e Aim (“Risposte entro fine mese” proclama l’ad di Aim Vivian sulla stampa odierna), i problemi delle due multiutility venete, il cui futuro viene tenuto in bagnomaria da anni a causa delle indecisioni della politica, si incancreniscono. Aim deve confrontarsi col problema piuttosto serio della scadenza del contratto con il Comune di Vicenza, e dovrà scegliere quali rami di attività riportare eventualmente in house. Simili decisioni attendono anche Amia, rispetto alla quale voci interne all’azienda darebbero il sindaco Sboarina orientato per una gara secca, a “o la va o la spacca”, mentre un orientamento più accorto e meno ideologico farebbe propendere per il ritorno in house. Sullo scacchiere veronese Amia è del resto destinata a perdere i servizi che sta svolgendo più o meno formalmente nel Comune di San Giovanni Lupatoto. “E il non sapere che cosa farà domani”, dice Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, “ la sta letteralmente uccidendo perché in questa situazione non può fare alcun investimento. Bloccato anche il processo di razionalizzazione delle partecipazioni comunali che pure sarebbe un obbligo di legge, per tanto sono da attendersi reazioni e sanzioni ministeriali”.