Gioia Clivense e dramma Caldiero Decide nel finale una zampata di Colferai, ma i termali buttano al vento le occasioni

Gioia Clivense, dramma Caldiero. Ancora una volta il derby parla a favore della squadra del presidente Sergio Pellissier. Una Clivense protagonista di un campionato non propriamente soddisfacente ma in grado di conquistare ben sei punti al cospetto del cugini del Caldiero che, invece, per lunghi tratti della stagione hanno guidato la classifica.
Al Berti davanti ad oltre 500 spettatori decide nel finale una zampata di Colferai, premiando una Clivense in grado di reggere l’urto del Caldiero nel primo tempo, ma nella ripresa in balia dei padroni di casa che hanno gettato al vento due occasioni incredibili, due errori clamorosi che hanno pesato sull’esito del match.
La Clivense ha approcciato bene la gara, ha saputo con un atteggiamento tattico particolare, mettere in crisi il Caldiero. Di fatto gli ospiti non hanno dato punti di riferimento offensivi, schierando prima punta un guizzante esterno come Colferai e alle sue spalle un trequartista come Venitucci.
Il Caldiero nei primi 45′ non è mai riuscito ad innescare il suo tridente offensivo composto da Bitihene, capitan Zerbato ed Arma. Clivense ben disposta ma che non ha avuto, ad onor del vero, grandi opportunità. Tutta un’altra musica la ripresa, soprattutto quando il tecnico di casa, Cristian Soave, ha rimodulato l’assetto tattico dei termali passando dal 4-3-3 al 3-5-2.
Da quel momento il Caldiero ha creato tante e ghiotte occasioni. Immediata quella del centrocampista Mondini che servito da Bitihene ha calciato alle stelle una sorta di rigore in movimento. Ma il peggio, ovviamente per il Caldiero, doveva ancora arrivare. Clivense scoperta e in balia della velocità di Fasan.
L’ex Montebelluna si divincolava dalla marcatura di Kocic e riusciva a saltare in bello stile anche l’ultimo uomo avversario, Prandini. Unico rimasto davanti a lui il portiere Saccon. Ma in questa sortita Fasan non era solo, avendo alla propria destra Cherubin e a sinistra Orfeini. Una sorta di 3-1 con quell’unico giocatore rimasto a difesa della porta che era il portiere.
Ma Fasan invece di scegliere la soluzione più logica, appoggiando ad uno dei due compagni, decide per la gloria personale affrontando Saccon con un assurdo dribbling. Morale, palla recuperata da Saccon e qualche minuto più tardi si materializza la regola più rinomata del calcio, gol fallito, gol subito.
Destro dalla distanza di Zuddas, respinta corta di Kuqi, ci prova Farias palla respinta che carambola verso il cuore dell’area dove la rapidità di Colferai ha la meglio. Kuqi riesce a toccare ma non a respingere e il Berti di fede Clivense esplode.
Il Caldiero perde la testa della classifica ai danni del Piacenza, la Clivense fa un salto importante verso il centro classifica.
Mauro Baroncini