Gli archi di Fondazione protagonisti Il 4° concerto della Stagione Sinfonica 2022 con due capolavori della musica del ‘900

È una prima assoluta per il capolavoro di Britten, il ciclo di canzoni Les Illuminations ispirato ai versi di Rimbaud mentre in Europa stava per scoppiare la guerra: l’impervia parte solistica è affidata all’acclamato Toby Spence, tenore britannico specialista del repertorio, al suo debutto veronese. Francesco Ommassini guida l’Orchestra di archi della Fondazione Arena e ne esplora tutta la gamma espressiva anche nel poema sinfonico di Schőnberg, ampio affresco nato tra la fine della grande tradizione tardo-romantica wagneriana e l’alba delle avanguardie del ‘900.
Il 4° concerto sinfonico debutta domani alle 20.00 (turno A), con una durata di settanta minuti circa con intervallo, e si replica anche sabato alle 17.00 (turno B). Per legge, l’accesso agli spettacoli è consentito esclusivamente agli spettatori muniti di certificazione verde Covid-19 di avvenuta vaccinazione o guarigione, “Green Pass rafforzato”. Inoltre è confermato l’obbligo di maschera Ffp2 in cinema, teatri e per eventi sportivi, nonché sui mezzi di trasporto (mezzi pubblici locali compresi). Ulteriori informazioni sul sito alla pagina https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico/info-covid
Diviso fra impegno politico pacifista e libera sperimentazione d’artista, l’inglese Benjamin Britten (1913-1976) scrisse Les Illuminations nel 1939, in mesi cruciali in cui lasciò la patria, prossima alla guerra, per gli Stati Uniti, meta idealizzata di maggiore libertà e serenità. Britten mise in musica otto frammenti in francese dalle quarantadue omonime prose poetiche del “maledetto” Arthur Rimbaud (1854-‘91), in realtà fogli sparsi raccolti e pubblicati nel 1886 senza cura dell’autore, almeno dodici anni dopo la loro stesura. Sono testi inusuali, ridondanti di immagini oscure, sinestesie, visioni personalissime a cui il compositore sovrappone le proprie in un ciclo di songs che, pur essendo distinte in numeri e diverse per testi e temi, offrono all’ascoltatore una sorta di percorso narrativo e una drammaturgia coinvolgente. Destinate a voce acuta ed eclettica orchestra d’archi, le Illuminations furono concepite per il soprano Sophie Wyss ma, grazie all’avallo dato dalle esecuzioni di Britten con Peter Pears, sono presto entrate anche nel repertorio da concerto dei tenori. Quale che sia l’interprete, il ciclo richiede un vero tour de force vocale ed espressivo nel ricreare tali visioni: nelle tonalità dominanti di Si♭maggiore e Mi maggiore (un intervallo “diabolico”), si alternano immagini vivaci e musicalmente concitate ad altre di estatica contemplazione.