Gli aspetti medico-sociali dell’epilessia Per la presidente Poli: “Ci sono pochi specialisti per i 9000 pazienti in provincia’’

Avere risposte sull’impatto che una patologia come l’epilessia ha su vari aspetti della vita, dai rapporti interpersonali alla gravidanza. Sarà questo al centro dell’incontro che si terrà martedì 25 ottobre alle 18 nella sala conferenze di via Brunelleschi 12 a Verona (zona stadio), con l’epilettologo Tiziano Zanoni. L’appuntamento, dal titolo “Aspetti medico-sociali dell’epilessia”, è stato organizzato dalla sezione veronese dell’Aice (Associazione italiana contro l’epilessia, attiva in Italia dal 1974) che vuole anche dar seguito ad una precedente serie di incontri nei quartieri svoltisi prima della pandemia. L’epilessia è una patologia neurologica che s’ esprime in forme molto diverse tra loro e di cui soffre in media una persona su 100 (circa 9000 in provincia di Verona, 600 mila in Italia e 6 milioni in Europa). Molti conducono una vita normale, grazie anche all’uso di farmaci, ma c’è un 30 per cento che risulta farmacoresistente e sul quale si concentra la ricerca scientifica (tra le nuove frontiere quella immunologica). Perdura poi un problema culturale, con la poca conoscenza della malattia che spesso favorisce la persistenza di superstizioni e di uno stigma sociale. “Per cambiare questo stato di cose”, chiosa la presidente di Aice-Verona, Luisa Poli, “è importante da una parte diffondere la conoscenza scientifica sull’epilessia, dall’altra rafforzare l’autoconsapevolezza che spesso si può condurre una vita normale, anche con una pratica come l’auto aiuto. Per questo ogni secondo sabato del mese alle 15.30 ci troviamo, persone con l’epilessia e famigliari, in via Brunelleschi 12”. Poi la presidente di Aice-Verona si sofferma sulle difficoltà delle persone con epilessia di accedere ai servizi. “Una presa in carico puntuale per le persone che soffrono di questa patologia”, dichiara Luisa Poli, “può voler dire molto per la salute e per lo stato emotivo. Purtroppo gli epilettologi sono pochi e molti pazienti si riversano sugli ospedali cittadini, ora in forte difficoltà”.