Governo, Fontana resta in gioco La partita delle presidenze delle Camere tiene i big leghisti col fiato sospeso. Salvini invita alla calma. Montecitorio ai grillini e Palazzo Madama a Forza Italia

La partita delle presidenze delle Camere rimette in gioco tutti i big leghisti, alcuni dei quali miravano allo scranno più alto di Montecitorio o Palazzo Madama: Giancarlo Giorgetti, Calderoli, Giulia Bongiorno e il vicesindaco veronese Lorenzo Fontana. Salvini predica calma. Intanto i leader del centrodestra che si sono riuniti a Roma, si legge in una nota, si sono fatti promotori di un percorso istituzionale nella definizione degli assetti parlamentari a partire dalle presidenze di Camera e Senato, che coinvolga tutte le forze politiche. Il centrodestra propone quindi ai gruppi parlamentari un comune percorso istituzionale che consenta alla coalizione vincente (il centrodestra) di esprimere il presidente del Senato e al primo gruppo parlamentare (il Cinquestelle) il presidente della Camera, riconoscendo nel contempo in ciascun ramo del Parlamento un vicepresidente a ogni gruppo parlamentare che non esprima il presidente. Poi: “Confidiamo che una tale proposta cosi’ rispettosa del voto degli italiani possa essere accolta positivamente da tutte le forze in campo. A tal fine, anche per concordare i nomi dei presidenti e dei vicepresidenti di Camera e Senato, i leader del centrodestra invitano i rappresentanti delle altre forze politiche ad un incontro congiunto nella giornata di domani”. E’ quanto si legge in una nota congiunta diffusa al termine del vertice. Nella sede della presidenza di Forza Italia, con il presidente Silvio Berlusconi, hanno partecipato oltre all’azzurro Niccolò Ghedini, i leghisti Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, e gli esponenti di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. E’ il nome di Paolo Romani, attuale capogruppo di Forza Italia al Senato, quello su cui -riferiscono fonti azzurre – punta Silvio Berlusconi per la presidenza di Palazzo Madama, che, ha detto di Fi, dovrebbe spettare proprio ad un azzurro. Il nome di Romani è stato condiviso da tutto lo stato maggiore del partito, che il Cavaliere ha incontrato prima del vertice con Salvini e Meloni. Ovviamente la candidatura di Romani è al centro dell’incontro con il leader della Lega e la presidente di Fdi. E intanto, il leader della Lega, intervenendo a Radio Padania, ha detto: “Di Maio può dire quello che vuole, ma la prima coalizione uscita dalle urne è quella di centrodestra e noi ragioniamo da persone concrete su quello che è il governo da dare agli italiani”.