Ha toccato il cielo. Addio Tito Stagno Fu lui a “portarci sulla luna”, in anticipo rispetto all’allunaggio vero e a Ruggero Orlando

È morto Tito Stagno, il giornalista Rai che raccontò lo sbarco sulla Luna. “Ha toccato”, annunciò nella concitazione con quasi un minuto di anticipo rispetto all’effettivo “allunaggio”. aveva appena compiuto 92 anni.
Nato a Cagliari il 4 gennaio 1930, il 20 luglio del 1969 tenne gli italiani incollati davanti alla tv nella prima lunghissima maratona per seguire la missione Apollo.
“Addio a Tito Stagno, grande giornalista italiano che ha raccontato con rigore e professionalità i principali eventi del nostro paese” ha detto il ministro della cultura Dario Franceschini “e che tutti ricordiamo per l’emozione con cui guidó gli italiani nel viaggio sulla Luna”.
Quel ‘ha toccato!’ qualche secondo prima che lo dicesse Ruggero Orlando da Huston rimane nella storia della tv e nell’immaginario collettivo di diverse generazioni di italiani. Il suo destino era davvero segnato dalle stelle, quelle stesse che erano nel titolo della pellicola della sua breve esperienza cinematografica.
Primo di otto fratelli, colui che diventerà uno dei volti e delle voci della storia della Rai ha vissuto a Parma e poi a Pola, e a 13 anni, nel 1943, ha partecipato al film di Francesco De Robertis ‘Marinai senza stelle’; sul grande schermo tornerà ancora nel 1959 con Dino Risi nel film ‘Il vedovo’ a fianco di Alberto Sordi in una brevissima scena nei panni di un giornalista televisivo.l 20 luglio 1969 arriva quell’esclamazione appassionata, “Ha toccato! Ha toccato il suolo lunare!” nella diretta televisiva per la missione Apollo 11, commentata insieme a Ruggero Orlando da Houston. Milioni di italiani erano incollati allo schermo televisivo e lo videro battibeccare con Orlando sull’allunaggio, da lui anticipato di 56 secondi e da Orlando posticipato di 10 rispetto ai tempi certificati dalla Nasa. Tra le molte telecronache dirette e inchieste filmate non mancano quelle sulla Sardegna, ma anche da Germania, Norvegia, Svezia, Danimarca, Polonia, Gran Bretagna, Jugoslavia, Sud America, Canada, Stati Uniti d’America, Australia.
Per 17 anni è stato responsabile dello Sport su Rai Uno, ha curato La Domenica Sportiva (dal 1976 al 1991 con Carlo Sassi e dal 1991 al 1993 con Alfredo Pigna) oltre a esserne anche il conduttore, insieme ad altri, dal 1979 al 1981 e nella stagione 1985-1986. Andato in pensione, ha continuato a lavorare scrivendo per L’Eco di Bergamo e la Gazzetta di Parma.
Si è raccontato nell’autobiografia “Mister Moonlight – Confessioni di un telecronista lunatico”, scritta con Sergio Benoni, edita da Minimum Fax, “l’avventurosa biografia di un ragazzino della provincia italiana del dopoguerra che passa i pomeriggi al cinema e che all’improvviso si trova catapultato sul palcoscenico della storia, e qui si gioca la vita. Con tutta la consapevolezza che non basta essere testimoni del proprio tempo ma bisogna esserne, con curiosità e coraggio, protagonisti’’.