I furbetti del pranzo lungo l’Adige Tre persone beccate a bivaccare dal drone all’interno del parco. Denunciati e sanzionati

È stato grazie all’utilizzo di un drone che, questa volta, la Polizia di Stato è riuscita a scovare altri “furbetti”, indifferenti rispetto alle norme di contenimento del contagio che, fino ad oggi, invece, molti cittadini si sono impegnati a rispettare.
Gli apparati di videosorveglianza dall’alto, messi a disposizione dall’Esercito e dall’Associazione Nazionale Alpini, sono stati adottati nell’ambito dei servizi straordinari di vigilanza predisposti dal Questore della Provincia di Verona per evitare che, in occasione delle festività del 25 aprile e del 1° maggio, venissero commesse infrazioni alla normativa in atto. L’obiettivo è stato quello di fornire ausilio alle Forze dell’Ordine operative sul territorio, nel monitoraggio delle aree verdi, dei parchi, del lungadige e di tutte le direttrici in entrata e in uscita dal comune, nonché da e verso le località lacustri. I controlli, estesi a tutta la provincia, si sono concentrati sui luoghi abitualmente frequentati in occasione delle festività pasquali, potenziali zone di aggregazione ed assembramento.
È stato proprio sorvolando una di queste aree che il drone, domenica intorno alle 13.30, ha immortalato un gruppetto di persone impegnate in un pranzo all’aperto tra Porto San Pancrazio e San Michele Extra, all’interno del parco dell’Adige. Gli agenti delle Volanti, una volta giunti sul posto, si sono trovati davanti a un uomo e a due donne in costume da bagno che, oltre ad essersi attrezzati con asciugamani per prendere il sole, avevano organizzato una grigliata sull’erba. I tre ideatori del picnic proibito, tutti cittadini italiani residenti nel veronese, di età compresa tra i 41 e i 50 anni, sono stati sanzionati per il mancato rispetto di quanto disposto dal D.P.C.M. dello scorso 10 aprile.