I pronto soccorso, situazione difficile Dal sindacato arriva una richiesta urgente di incontro con il prefetto Cafagna

A seguito dell’assemblea dei lavoratori dei Pronto Soccorso degli Ospedali di Legnago, San Bonifacio e Villafranca, tenutasi la scorsa settimana e a quella che ha coinvolto lavoratrici e lavoratori dei Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera di Verona, FP CGIL – CISL FP – UIL FPL hanno informato il Prefetto di Verona del quadro di assoluta gravità in cui versa il sistema dei Pronto Soccorso, prima linea nella lotta alla pandemia. Il costante e importante afflusso di pazienti, sia Covid che non Covid, lo stazionamento di pazienti Covid in area di Osservazione Breve Intensiva per un numero di giorni anche molto superiori alle 48/72 ore previste, stazionamento legato alla mancanza di disponibilità di posti letto non individuati negli ospedali presenti nella provincia di Verona, le ingenti quantità di ossigeno a carico di una struttura con grandi difficoltà strutturali che espongono a pericolo il personale ed a rischio professionale perché sono stati stravolti gli standard assistenziali, con un minutaggio anche il doppio dei minimi previsti. che può anche pregiudicare la qualità dell’assistenza erogata all’utenza, ha generato una quadro di assoluta criticità.
“Una situazione questa”, sottolinea Sonia Todesco, Segretaria FP CGIL Verona, “che può anche pregiudicare la qualità dell’assistenza erogata all’utenza, oltre che generare quel quadro di assoluta criticità che ha creato una condizione di stress fisico e psichico del personale, non più sostenibile”.
I dati allarmanti della provincia di Verona sia per numero di contagi sia per decessi e l’assenza di misure idonee a contenere il diffondersi del contagio nella popolazione stanno esercitando una forte pressione sugli Ospedali della ULSS 9 e, in particolare sui Pronto Soccorso che si trovano abbandonati nella gestione del sovraffollamento del Servizio.