Il lavoro ha troppi rischi. Si muove la Prefettura Presentato il progetto provinciale che prevede un accordo di collaborazione per promuovere e potenziare il benessere negli ambienti lavorativi nei settori dove sono più frequenti gli infortuni gravi e mortali. Verona maglia nera con 20 decessi

Il 2022 è stato per Verona un anno tragico. Con la provincia è infatti al primo posto (20) per numero di decessi sul lavoro. Un primato davvero triste.
Così assume un significato molto particolare l’iniziativa che il prefetto ha deciso di promuovere.
Investire in formazione, informazione e prevenzione sul tema degli infortuni sul lavoro è lo scopo dell’ “Accordo quadro di collaborazione per promuovere e potenziare la tutela della salute, della sicurezza e il benessere negli ambienti di lavoro in settori a maggior rischio di infortuni gravi e mortali’’ che è stato presentato oggi in Prefettura alla presenza del prefetto, i vertici provinciali delle forze dell’ordine, il direttore generale dell’Azienda Ulss 9 Scaligera, i direttori provinciali di Inps, Inail, Ispettorato territoriale del Lavoro, Arpav ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e di categoria.
“Un accordo indispensabile-afferma il prefetto Donato Cafagna- Oggi si compie un passo ulteriore in avanti perché già lo scorso anno nel corso della conferenza permanente fu definito un quadro provinciale sulla sicurezza sul lavoro. Oggi questo piano viene esteso alle associazioni di categoria e agli ordini professionali. Parlare di sicurezza sul lavoro è importante perché significa parlare di un danno sociale, umano e un costo economico che ricade sul territorio. Nonostante gli sforzi si registrano comunque infortuni gravi, perciò è necessario investire di più in questi termini, nell’informazione e nella prevenzione. Il sistema economico provinciale fa si che ci sia una frammentazione dal punto di vista produttivo e delle attività imprenditoriali e che ci siano delle micro-realtà economiche che dobbiamo raggiungere’’.
L’accordo prevede un’attività formativa e informativa sia del datore di lavoro che dei lavoratori, un impegno degli ordini professionali di porre il tema della sicurezza sul lavoro come tema primario e infine un’attività di vigilanza e controllo finalizzata ad agire in quei settori a maggior rischio di infortunio, come quello dell’edilizia e della logistica.
Il patto per la sicurezza, come ha spiegato il direttore generale dell’Azienda Ulss 9 Scaligera Mario Gobbi, ricade nel piano nazionale di prevenzione e ha come obiettivo la salute completa del lavoratore e la realizzazione di politiche, pratiche e programmi volti all’integrazione della prevenzione di questi fenomeni, purtroppo, ancora frequenti.
“L’Ulss 9-ha affermato- coopera già con la Polizia locale che ci segnala le situazioni di infortunio, con i Carabinieri e la Guardia di Finanza. Con i Vigili del Fuoco la collaborazione è legata all’attività di vigilanza prevista anche da questo patto. Alla base dell’accordo vi è una rete di alleanze volta al contrasto degli infortuni e delle malattie professionali, dello sfruttamento sul luogo di lavoro e all’attività di lavoro in nero. Il patto prevede una fase di assistenza ad azienda e lavoratore, seguita da una fase di vigilanza e di valutazione dell’efficacia dei risultati conseguiti’’.

Francesca Brunelli