Il miracolo di don Calabria presente in tutto il mondo L’Opera si è estesa in 12 Paesi. La Onlus conta 130 sostenitori ed è un’emanazione della Congregazione dei Poveri Servi

Giustizia, pace ed integrità del Creato. Dal pensiero, all’azione. Dai valori, alla concretezza. Non solo sostenitori, ma partecipi ed attivi, nello sfaccettato e complesso scenario attuale, con una presenza in tutto il mondo. Nel mese di maggio di 3 anni fa, un gruppo di professionisti del territorio veronese si riunisce per dare vita ad un progetto capace di raccontare il Carisma e la Missione di San Giovanni Calabria, e di fornire un fattivo supporto all’Opera calabriana, nata 113 anni prima, da un gesto tanto semplice, quanto potente e capace di ispirare. È, infatti, il 26 novembre 1907 quando don Giovanni Calabria sceglie di accogliere in una piccola casa di Vicolo Case Rotte, a Verona, sette bambini poveri e abbandonati. Negli anni successivi, don Calabria ha fondato molte altre case e scuole per orfani e ragazzi in difficoltà, chiamandoli “Buoni Fanciulli”. L’Opera ha attirato l’interesse di sacerdoti e laici, formando la Congregazione Poveri Servi della Divina Provvidenza, nel 1932. Nel 1952, è stata fondata la Congregazione femminile delle Povere Serve della Divina Provvidenza. L’Opera, forte dell’intuizione profetica di Don Calabria sull’apertura verso il mondo, si è estesa in 12 paesi, distribuiti nei cinque continenti, e svolge diverse attività nel campo pastorale, sociale, educativo, sanitario e per le persone disabili.
Il Comitato San Giovanni Calabria Onlus è un’emanazione di questo universo, nato dal dialogo tra la Congregazione Poveri Servi della Divina Providenza e il contesto imprenditoriale e professionale del territorio veronese in cui opera. Al gruppo originale si sono poi aggiunti 130 sostenitori. Enrico Fiorio, fondatore di Fiorio SPA, presidente del Comitato e Claudio Bianconi, Neurologo del IRCCS Sacro Cuore -Don Calabria, Vicepresidente del Comitato, hanno raccontato storia, perimetro d’azione e obiettivi futuri di questa realtà associativa.
Attraverso il messaggio di solidarietà e provvidenza divina lasciato da San Giovanni Calabria, il Comitato San Giovanni Calabria, con le proprie attività, vuole creare un impatto tangibile nella vita di coloro che più ne hanno bisogno, applicando il pensiero in modo pratico e diffondendo un sentimento di speranza e di condivisione.

Come è nato il Comitato San Giovanni Calabria Onlus?
Dal desiderio di incentivare le persone e le imprese a vivere il Carisma di San Giovanni Calabria, che valorizzava i più poveri e abbandonati come “le nostre perle e ricchezze”. In particolare, il Comitato si impegna a sostenere le iniziative dell’Opera Don Calabria a favore delle persone svantaggiate in Italia e nel mondo. Il Comitato si pone come punto di riferimento per la raccolta di fondi da trasformare in aiuti, soprattutto nel campo sanitario, sociale ed educativo.
Quali valori caratterizzano il Comitato San Giovanni Calabria Onlus?
Il Comitato privilegia il coinvolgimento personale, cercando non solo di informare, ma di rendere le persone partecipi di un processo concreto di aiuto ai più bisognosi. Consideriamo le attività come progetti che richiedono diversi e preziosi elementi: tempo, pazienza, partecipazione attiva, competenze. Solo così è possibile avviare processi di miglioramento duraturi nel tempo.
Quali sono i beneficiari delle attività del Comitato?
Il Comitato si concentra sul supporto di diverse categorie di persone svantaggiate: soggetti affetti da disabilità fisica, psichica e intellettiva, sia adulti che adolescenti; minori in situazione di povertà e disagio sociale; soggetti e loro familiari che necessitano di assistenza medica e supporto a causa delle loro condizioni di salute.
Fra i vari progetti avviati ce ne volete raccontare uno?
Uno dei nostri primi progetti ha riguardato l’ospedale di Marituba, un comune dello Stato del Parà, regione amazzonica brasiliana, parte della regione metropolitana di Belem, capitale dello Stato. Marituba è una città che è nata intorno al “Lebbrosario di Marituba”, visitato da Papa Giovanni Paolo II nel 1980. In questa realtà sociale di profonda povertà e abbandono, la Congregazione Poveri Servi della Divina Provvidenza, assieme al Dott. Marcello Candia e a Mons. Aristide Pirovano, ha sviluppato una grande attività nell’area sociale, educativa, pastorale e sanitaria, che ha permesso la realizzazione di scuole, luoghi di accoglienza e cura della disabilità e la costruzione dell’Hospital Divina Providência con una capacità di 137 posti letto. Il Comitato sta ora supportando in loco il Programma di Sviluppo che prevede, nel medio termine, l’ammodernamento della struttura e della strumentazione medica.Recentemente, ha donato un’apparecchiatura per poter eseguire esami TAC.Il Comitato sta supportando anche il Centro polifunzionale don Calabria a Verona nelle attività a favore dei gravi disabili.
Cosa rappresenta per voi la realtà di Marituba?
Nel progetto di Marituba è concretizzato il pensiero di Don Calabria. Un luogo che ospitava lebbrosi, considerati “scarto dell’umanità”, diventa l’elemento che permette di ricostruire e rendere più florido un territorio e un tessuto socioeconomico: da allora sono state costruite scuole, asili, comunità terapeutiche, agricole, una scuola di infermieri ed una di informatica.
E gettando uno sguardo alle future attività del vostro Comitato, cosa vedete?
La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP) del 2025 si terrà proprio in Amazzonia. Stiamo quindi, supportando sin da ora, l’Opera Don Calabria per partecipare alla COP, presentando la realtà di Marituba. Riteniamo che tale progetto, che è in continua evoluzione, possa diventare un punto di riferimento per l’OMS e per l’ONU. Vogliamo, inoltre, collaborare con l’Università della Diocesi di Belem, per costruire una Facoltà di Medicina.
Stefania Tessari
(4° puntata)