Il Teatro Laboratorio rialza il sipario Va in scena “Clitennestra” diretto e interpretato da Isabella Caserta e Jana Balkan

Si riaccendono finalmente le luci. Il Teatro Laboratorio-Scientifico di Verona, tra i primi a ripartire, lo farà con lo spettacolo aperto al pubblico “Clitennestra”, di e da Marguerite
Yourcenar, diretto e interpretato da Isabella Caserta e Jana Balkan. E dopo il debutto
dello scorso anno al Teatro Romano, la rappresentazione tornerà ad animare gli spazi
dell’ex arsenale di Verona nei giorni del 6 – 7 – 8 maggio dalle 19.00, e domenica 9 maggio dalle 17.00.
Un amore devastante che travalica la morte, Clitennestra ne è vittima o carnefice? E’ la rivisitazione del mito classico, proposto in chiave contemporanea da Marguerite Yourcenar, che sorregge la partitura letteraria con costante afflato poetico, offrendo agli spettatori giudici di oggi, l’assassinio di Agamennone, perpetrato dalla moglie Clitennestra. Nella mitologia greca, Agamennone le aveva ucciso sia il primo marito, sia il figlio neonato: poi sposatala, aveva avuto con lei quattro figli, sacrificando alla dea Artemide la figlia Ifigenia, per propiziarsi il viaggio verso Troia. Dopo dieci anni di assenza Agamennone torna portando con sé Cassandra, bottino di guerra/concubina. Clitennestra, con l’aiuto del suo amante Egisto, uccide Agamennone.
Nella rilettura messa in scena, Clitennestra ha già compiuto l’assassinio e lo rievoca fondendo passato e presente in uno spazio atemporale, mettendo a nudo il suo cuore sanguinante e ancora, nonostante tutto, follemente pulsante per Agamennone. Fuochi di Yourcenar, di cui fa parte Clitennestra, presenta una serie di ritratti interiori frutto di una violenta esperienza d’amore dell’autrice. Nello spettacolo, che incarna la fusione dei due progetti del Teatro Scientifico Femminiletrapassatopresente e #amorlietomalatonegato, la voce di Clitennestra si interseca e alterna con i pensieri dell’autrice. Clitennestra è una donna che prima di essere carnefice è stata vittima, che si libera della nomea di criminale a cui la storia l’ha condannata, una donna che si ribella alla violenza che ha subito come moglie e madre e che pagherà il suo gesto con la vita (sarà uccisa dal suo stesso figlio). Una donna che ci porta in una dimensione estrema dei sentimenti, una donna che come assassina non può essere assolta, ma forse capita. Drammaturgia di Jana Balkan, presenti sul palco le musiche originali di Bruno Marini al sax baritono e flauto, con Cristina Mazza sax alto, percussioni, voce e Andrea Cortelazzo al pianoforte digitale. La voce di bambina è di Angelica Caserta e le produzioni video sono a cura di Luca Caserta (Nuove Officine Cinematografiche).
Lo spettacolo si svolgerà nel rispetto delle attuali normative anticovid, e i posti a sedere saranno limitati e con prenotazione obbligatoria: biglietti a ingresso unico a 10€ e botteghino aperto 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo. Maggiori informazioni sul sito teatroscientifico.com.

Fabio Ridolfi