Il Veneto campo di battaglia Il senatore leghista Paolo Tosato non nasconde le tensioni con gli alleati: “Fratelli d’Italia vuole affermarsi in Veneto con un proprio governatore, ma Zaia deve restare: soltanto lui ha la capacità di trattare con lo Stato per l’autonomia”.

Forse mai nel centrodestra di Governo le tensioni tra gli alleati sono state così forti. “Ma dobbiamo evitare che arrivino o superino il livello di guardia”.
Paolo Tosato, senatore veronese della Lega parla da un punto di osservazione privilegiato. E dal suo osservatorio vede questo insidioso incrocio di temi e di riforme. Da un lato c’è il nodo delle elezioni regionali con il problema dei governatori che reclamano il terzo mandato al punto che il deputato veneto Stefani, leghista, ha presentato una proposta di legge dei due articoli per sbloccare il terzo mandato per Luca Zaia che nel 2025 rischia di non potersi più candidare. Intanto vengono avanti le elezioni europee dove la Meloni vorrebbe candidarsi mentre Salvini e Tajani hanno già detto di no. Se Fratelli d’Italia vuole spazzare via gli alleati, ridimensionando ancora la Lega nel Veneto, sarà dura l’anno dopo per il Carroccio rivendicare la presidenza della Regione. Se FdI sbanca alle Europee gioco forza calerà l’asso sul tavolo del Veneto.
A complicare il quadro politico c’è anche quello delle riforme in fase di studio. Nella commissione Affari costituzionali del Senato dove si applica appunto Tosato, sul tavolo ci sono la riforma dell’autonomia differenziata voluta dal Veneto e quella del premierato tanto cara alla Meloni e a Fratelli d’Italia. Quale andrà avanti per prima?
E che ne sarà della proposta di legge per il terzo mandato dei governatori che invece è depositata alla commissione Affari costituzionali della Camera?
E’ evidente che i risultati delle Europee incideranno su tutte le scelte che dovranno essere prese dopo il voto. E allora che cosa accadrà? Nella Lega si respira più preoccupazione che ottimismo…

“Ma solo Zaia può darci l’autonomia”

Senatore Tosato, il tavolo di trattativa per le regionali è apertissimo. E’ vero che se Salvini cede sulla candidatura di Solinas in Sardegna potrebbe ottenere una deroga per il terzo mandato a Zaia nel Veneto nel 2025 come compromesso?
“Non credo che il destino del Veneto sia legato a questa discussione sulla Sardegna”.
Perché?
“Perché c’è un aspetto politico di fondo: Fratelli d’Italia non ha governatori interessati alla deroga del terzo mandato e quindi non ha interesse a portare avanti questo tema. Anzi, proprio il contrario”.
Ma voi insistete e la Lega ha presentato anche una proposta di legge per abolire il vincolo dei due mandati. Ce la farete?
“Al di là delle convenienze politiche noi siamo convinti che sia il caso togliere i vincoli per questi incarichi perché è giusto che si esprimano gli elettori su questo punto. E’ davvero singolare che sia il Parlamento, composto da persone elette, a decidere di mettere vincoli su presidenti eletti dai cittadini. E’ una regola che ritengo sbagliata”.
Perché ritenete che sia giusto dare un’altra chance a Zaia che si era affermato peraltro con il 76%? Come si legano le Regionali con la riforma dell’autonomia differenziata?
“E’ proprio questo il punto. C’è la riforma dell’autonomia in corso e se questa proposta di riforma va avanti è per merito del presidente Zaia che l’ha voluta e ha voluto il referendum in Veneto ed è quindi interesse dei veneti che sia lui a continuare la battaglia. Zaia deve fare ancora il presidente del Veneto perché ha la capacità e la determinazione per confrontarsi con Roma sulle materie concorrenti e sulle materie da delegare alle Regioni. Una volta approvata la riforma, sarà compito dei governatori aprire la trattativa con lo Stato: Zaia è in grado di farlo, un altro governatore al suo posto lo farebbe? O lascerebbe spegnere ogni ambizione lasciando la riforma incompiuta? Per questo ripeto: Zaia è l’unico che può portare l’autonomia al Veneto e quindi è importante che resti alla guida del Veneto”.
Fratelli d’Italia però punta al Veneto e la Meloni ha fatto filtrare il nome di De Carlo di Belluno come possibile candidato…
“Prematuro. C’è anche Speranzon in corsa per FdI. Più probabile Tosi per Forza Italia di De Carlo per FdI”.

“Meloni segua Salvini: non si candidi”

Ma l’autonomia, senatore Tosato, quanto sta a cuore a Fratelli d’Italia?
“A FdI sta più a cuore il premierato, si sa piuttosto che l’autonomia. Si vuole far credere che l’autonomia penalizzi il Sud a favore del Nord ma è solo propaganda. Noi non molliamo e in questa legislatura la portiamo a casa”.
Però il voto delle Europee potrebbe cambiare molte cose…
“Gli equilibri potrebbero cambiare solo se in Veneto la Lega tornasse prma di Fratelli d’Italia, ma non è facile. Per questo il voto europeo può determinare chi deciderà il presidente del Veneto nel 2025”.
E se la Meloni decidesse di candidarsi alle Europee sarebbe impossibile per la Lega superare FdI…
“Infatti condivido di più la scelta di Salvini che a deciso di non correre per le Europee. Uomini e donne di Governo è meglio che non si distraggano con la campagna elettorale, anche perché candidarsi per un posto in Europa che sai già che non potrai rispettare in caso di elezione, mi pare poco serio e poco opportuno”.
E Zaia secondo lei si candiderà con la Lega per le Europee?
“Conoscendolo, non credo proprio”.
Fratelli d’Italia prima o poi cederà sul terzo mandato?
“Non credo, resteranno contrari. Noi ci batteremo, ma loro vogliono affermarsi in Veneto e ritengono Zaia una figura troppo ingombrante. Io posso augurarmi che tutto questo diventi terreno per un compromesso che porti a sbloccare la situazione, ma è tutto da vedere. Le tensioni ci sono ma non siamo mai arrivati a una frattura. Con il passare del tempo dobbiamo evitare di arrivare al livello d guardia”.
m. batt