Il Verona resta un cantiere. In ansia Fra soli 13 giorni c’è la Coppa Italia al Bentegodi contro l’Ascoli. E il campionato bussa

L’allarme è suonato forte. Amichevole sì ma dal sapore d’Europa quella giocata in terra corsa dal Verona contro il Bastia che il prossimo anno giocherà tra i cadetti di Francia. E il risultato e non solo getta in ambasce il popolo gialloblù. Mister Baroni è uomo paziente, continua a ripetere “siamo un cantiere aperto, c’è bisogno di tempo”. Ma quest’ultimo, inesorabilmente, si riduce sempre più.
Il Verona affronta il suo primo impegno ufficiale tra soli tredici giorni, Coppa Italia al Bentegodi contro l’Ascoli. Ma è alle porte anche il debutto in campionato, il 19 agosto al Castellani di Empoli in una gara contro una diretta concorrente per la salvezza. Poco meno di tre settimane per fare volto ad una squadra che ora non l’ha. Primo tassello a cui mettere mano, il centrocampo. Con le partenze di Tameze, Sulemana e Abildgaard, l’addio a Veloso, la coperta in mezzo è spaventosamente corta. Baroni non ha potuto ancora lavorare con Duda ai box per l’infortunio della scorsa stagione. Uomo di fatica il camerunense Hongla che sinora ha dimostrato che il prestito al Valladolid ha restituito un giocatore più maturo. Con il Bastia Baroni gli ha messo accanto Dawidowicz ma il polacco lì in mezzo è un pesce fuori d’acqua. Mancano giocatori e Sogliano è al lavoro. Si parla di Folorunsho, cartellino del Napoli. Ma in attesa di Duda serve anche un uomo d’ordine non solo di rottura. In difesa gli uomini ci sono anche in caso di partenza di Hien, sulle laterali l’idea è Ngonge a sinistra e Mboula a destra.
Ma il terminale offensivo sarà ancora Djuric? Henry sta recuperando ma avrà bisogno di diversi mesi prima di poter essere definito abile e arruolato. L’infortunio di Lazovic, potrebbe saltare Empoli e successivo impegno in casa con la Roma, fa stringere ancora di più i tempi in casa del Verona.
Il pallino è in mano a Sogliano a cui, ancora una volta, gli si chiede di fare le nozze con i fichi secchi in attesa di definire le cessioni di Doig e Hien dalle quali recuperare quelle energie economiche che potrebbe dare un volto al Verona. Che a 19 giorni dal debutto in campionato ha una vaga fisionomia.
Mauro Baroncini