Il Verona va oltre le proprie mancanze L'Hellas batte l'Empoli e manda un segnale al campionato

Più forte di tutto. Delle polemiche arbitrali, della contestazione al presidente, dell’area di smobilitazione che si respira attorno alla squadra. Il Verona più bello, più vero che va oltre le proprie, indubbiamente tante, mancanze, batte l’Empoli e manda un segnale a tutto il campionato, ai tanti sapientoni che con un pizzico di spocchia avevano già decretato l’Hellas in serie B.
E invece i gialloblù restano in corsa e danno l’impressione che lotteranno sino alla fine. Merito di un gruppo sano, fortificato da quel galantuomo che è il tecnico Marco Baroni.
Il Verona perderà a ore lo scozzese Doig e, forse la cessione più sanguinosa se si materializzerà, anche Ngonge.
Qualcuno arriverà, qualche scommessa sullo stile dell’attaccante belga o di Suslov. Nella speranza ancora una volta di riuscire, come si suol dire, a fare le nozze con i fichi secchi.
Della situazione economica in cui versa l’Hellas si è detto tutto. C’è un bilancio, con voci dettagliate, che mette spalle al muro la società di via Olanda. Senza dimenticare che patron Maurizio Setti non vive, sotto il profilo imprenditoriale, un momento felice con la Manila Grace in concordato preventivo dallo scorso giugno. Le famose plusvalenze hanno tenuto in piedi la baracca, bisogna necessariamente fare cassa e provare a salvare la categoria.
Perché su quello non c’è il minimo dubbio e la forza delle parole del tecnico Baroni nel dopo partita lo hanno certificato. Il Verona ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato e in qualche occasione l’allenatore ci ha messo del suo per mettere in difficoltà la squadra.
Tanto, troppo il tempo speso per dare un assetto tattico soddisfacente, gestioni delle partite confusionarie, su tutte la gara contro la Fiorentina.
Al Baroni allenatore è giusto non fare sconti, all’uomo Baroni è altrettanto giusto tributare un fragoroso applauso. Qualcuno ha etichettato l’ex difensore gialloblù come un aziendalista.
Termine letto in maniera spregiativa e, francamente, offensiva. L’impressione è che Baroni, invece, più il progetto Setti, abbia sposato Verona e il Verona.
Vive questa avventura con grande partecipazione, conscio delle enormi difficoltà, ma felice per essere in riva all’Adige ad allenare. Baroni lo scorso anno ha centrato la salvezza con il Lecce, sarebbe potuto rimanere in Puglia, magari con un solo anno di contratto.
Ma la verità è che non appena si è palesata l’opzione Hellas non ci ha pensato un attimo ed è corso in gialloblù.
Il Baroni allenatore ha fatto degli errori, ma lui ama Verona.
E tra le cessioni sanguinarie, tra le polemiche e le contestazioni alla gestione del presidente Setti, qualcosa dell’Hellas che non si può vendere e che non ha prezzo è l’amore verso questi colori, verso una squadra allestita alla meno peggio ma che continua ad esaltare.
Mauro Baroncini