Incubo trasporti. Scioperi e corse ridotte, Comune preoccupato chiama ATV. Regione nel mirino Anche oggi 310 corse annullate per carenza di autisti. Domani previsto uno sciopero e il vertice in prefettura con Atv e sindacati per ricomporre lo scontro. La Regione finisce nel mirino. E fa discutere l’abbandono del traforo: il nostro sondaggio

Altre 310 corse annullate, cancellate, tagliate oggi tra città e provincia.E domani sarà peggio.
La situazione del trasporto pubblico veronese curato da Atv comincia davvero a preoccupare: tra autisti che non si trovano, malattie, permessi, blocco degli straordinari, agitazioni sindacali ogni giorno l’azienda deve fare i conti con il servizio che non riesce a svolgere e lascia a piedi studenti, lavoratori, pendolari, complicando la vita a tante famiglie veronesi.
Domani inoltre è previsto, come si legge anche sul sito di Atv, lo sciopero di un sindacato minore, Cub Trasporti, per 24 ore ma per il clima di tensione che si è creato tra lavoratori e azienda gli effetti potrebbero essere molto più intensi di quello che potrebbe essere in una fase normale. E’ facile che lo sciopero di Cub Trasporti possa diventare il traino per altre agitazioni per cui anche domani saranno centinaia le corse annullate, nonostante sia stata convocata dal prefetto Martino una riunione con le parti in causa, Atv e sindacati, per raffreddare la situazione e cercare una via d’uscita.
Vie d’uscita che sembrano davvero poche o comunque sono difficili. Le organizzazioni sindacali chiedono un adeguamento delle retribuzioni a fronte di carichi di lavoro sempre maggiori, proprio anche per l’assenza di 60 autisti in pianta organica. L’azienda pur affermando di essere disponibile, è in difficoltà per due motivi principali. Il primo è che l’adeguamento tariffario per biglietti e abbonamenti che potrebbe garantire l’introito di risorse fresche è bloccato fino a fine anno, perché la Provincia, in quanto ente di bacino, ha deciso che non è ancora il momento di rincarare il trasporto pubblico.
In secondo luogo, Atv va ricordato che è del Comune attraverso Amt per il 50% ma per il restante 50% è di proprietà di Ferrovie Nord Milano, una holding di enormi proporzioni ed è quotata in Borsa. Chiede quindi ad Atv di produrre i conti e le trimestrali prima di avviare qualunque trattativa che possa portare ad esborsi maggiori di denaro. Quindi anche su questo fronte Il dg Zaninelli e il presidente Bettarello non hanno spazi di manovra e devono attendere il semaforo verde. Per erogare aumenti, in sostanza, devono entrare risorse fresche. Altrimenti l’equilibrio salta.
Un clima molto teso, con Atv che accusa i sindacati di fare sciopero bianco e questi che replicano chiedendo le dimissioni dei vertici aziendali. Una situazione difficile comune a tutto il Veneto.

Comune preoccupato chiama Atv. Regione nel mirino: “Deve intervenire”

Ora Atv cercherà di rivolgersi al mercato degli autisti stranieri, che era precluso per disposizioni restrittive su cittadinanza e patenti nel pubblico impiego. L’azienda ha già chiesto al Comune e in particolare all’assessore al Lavoro Michele Bertucco di organizzare incontri cone le comunità straniere per diffondere l’opportunità di lavorare come autista dei bus. Del resto, gli autisti di corrieri e spedizonieri, che però sono privati, in gran parte sono stranieri.
“Nei prossimi giorni l’Amministrazione incontrerà i sindacati di Atv e i rappresentanti dell’Azienda per cercare di ridurre e risolvere le criticità che in questi giorni sono emerse con maggiore evidenza e che, se protratte, rischiano di penalizzare l’utenza in modo significativo”, dice Bertucco. E aggiunge: “In queste settimane abbiamo raccolto le preoccupazioni delle famiglie, i tagli annunciati dall’azienda garantiscono le corse nelle ore di punta ma lasciano scoperte altre fasce orarie con disagi per l’utenza. Convocheremo le parti in due momenti separati per capire come il Comune può contribuire a risolvere la situazione critica che si è venuta a creare tra l’azienda e le rappresentanze sindacali e soprattutto quali azioni possono essere messe in campo a favore dei cittadini che usufruiscono del trasporto pubblico locale”.
Anche perché il Comune continua a spingere molto sull’abbandono dell’auto privata a favore del trasporto pubblico, ma se questo poi è in crisi e il servizio cala invece di aumentare, si finisce in un vicolo cieco.
Una convocazione urgente è sollecitata anche dal consigliere comunale di Verona Domani, Paolo Rossi: “Il traffico in città è diventato insostenibile e gli utenti del trasporto pubblico spesso vengono lasciati a piedi. Ora noi aspettiamo che il sindaco informi la città di quando sta accadendo in occasione del prossimo Consiglio Comunale, auspicando rapidi ed incisivi provvedimenti quali il cambio dei vertici, l’assunzione di nuovi autisti e l’aggiornamento del parametro 104, concernente l’adeguamento degli stipendi dei neo assunti che necessita di una revisione. Non c’è più tempo da perdere”.
E dal Pd arriva la critica di Anna Maria Bigon, consigliere regionale che attacca Palazzo Balbi: “Non è accettabile che si lascino a piedi i ragazzi. E’ improcrastinabile un intervento urgente da parte della Regione Veneto con lo stanziamento di un contributo importante che possa favorire, a Verona e ovunque ce ne sia bisogno, lo sblocco delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale e incentivare l’incremento dei mezzi da mettere in strada per garantire il trasporto di studenti e lavoratori. Salari fermi e condizioni di lavoro al ribasso sono infatti i fattori maggiormente responsabili dell’incapacità del Tpl di attrarre lavoratori esperti e giovani desiderosi di avviare una carriera in questo settore. Si dovrà ragionare anche sulla incapacità di questa giunta regionale di garantire i servizi in settori fondamentali e vitali “.

De Berti: “Pronta la riforma del Tpl”

E non è un caso che l’assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti abbia annunciato una riforma complessiva della gestione del trasporto pubblico locale, sempre che il disegno di legge passi l’approvazione del Consiglio regionale.
“In Giunta ieri abbiamo approvato il disegno di legge sul riordino della governance del trasporto pubblico locale che ora passerà all’esame del Consiglio Regionale. Si tratta della riforma di un settore che riguarda interessi importanti sia dal punto di vista economico, muovendo direttamente ben oltre un miliardo di euro all’anno tra contributi per ferro-gomma e ricavi da tariffe, sia dal punto di vista degli utenti del territorio, con circa 450
milioni di spostamenti ogni anno, tra lavoratori, studenti e turisti. Considerata la strategicità del provvedimento, che mira ad una gestione sempre più efficiente delle risorse e ad una pianificazione efficace dei servizi, l’auspicio è di lavorare insieme con il Consiglio Regionale in modo da arrivare, in tempi rapidi, alla definizione di una legge il più condivisa possibile”, ha detto la vicepresidente della Regione, con riferimento all’approvazione del disegno di legge di iniziativa della giunta contenente modifiche alla legge regionale n. 25 del 1998 che disciplina il trasporto pubblico locale.
“Siamo partiti con questa riforma, fin dall’approvazione del Piano Regionale dei
Trasporti nel luglio del 2020, con l’obiettivo di snellire la complessità organizzativa e funzionale di un sistema attualmente molto frammentato, che vede la presenza, per i trasporti su gomma e acqua, di sette Bacini territoriali, sette Enti di governo e 29 vettori anche al fine di puntare all’integrazione con il ferro”.
In sostanza, arriveranno le Agenzie del trasporto.
Il sistema sarà organizzato “in un bacino regionale unico mediante la costituzione di Agenzie per ciascuno bacino ottimale con funzioni di Ente di governo e il rafforzamento del ruolo di indirizzo e monitoraggio del servizio da parte della Regione: andiamo così a conseguire una maggiore efficacia ed efficienza sia nella pianificazione sia nella gestione operativa del servizio, così da adeguare maggiormente il servizio di trasporto ai fabbisogni degli utenti”.
Intanto, oggi sarà caos.