Innovazione sul ponte di San Giovanni Il Comune e Gardesana Servizi insieme per un investimento complessivo di 887 mila euro

Il Comune di Peschiera del Garda ha ritenuto di intervenire per il consolidamento dei ponti presenti sul territorio. Successivamente alla redazione di una perizia per la verifica dello stato di manutenzione, l’Amministrazione Comunale ha riqualificato, inizialmente, il Ponte Salvo D’Acquisto e, successivamente, il Ponte San Giovanni.
I lavori per quest’ultima opera, durati circa 4 mesi, da novembre 2022 a marzo 2023, sono consistiti in un consolidamento strutturale, nella sostituzione delle travi in acciaio ammalorate e nel rifacimento della soletta con asfaltatura decorata. Il costo dei lavori è stato quantificato in 387.500, importo interamente finanziato con fondi PNRR.
Per molti anni, nessuno si era mai preoccupato di sistemare e riqualificare queste strutture che, comunque, richiedono una costante attenzione e manutenzione per la sicurezza di cittadini e turisti. “Sono molto felice per l’avvenuta riqualificazione del Ponte san Giovanni e per la conseguente maggiore sicurezza di cittadini e turisti”, afferma il Sindaco di Peschiera Maria Orietta Gaiulli.
Nello specifico, l’intervento ha previsto il risanamento della tubazione fognaria esistente mediante tecnica hose-lining (con un rivestimento interno in materiale composito, ad alta aderenza, posato grazie ad attrezzature specifiche e maestranze specializzate) nel tratto che va dal Ponte San Giovanni a Porta Verona per un tratto di circa 210 metri e, successivamente, nel tratto da Ponte San Giovanni al Sollevamento Porto di Peschiera per uno sviluppo di circa 200 m. Contemporaneamente Ags è intervenuta per sostituire la condotta di acquedotto tra Ponte San Giovanni e Porta Verona per uno sviluppo di circa 300 metri.
“L’intervento che abbiamo realizzato a Peschiera – spiega il presidente di AGS Angelo Cresco – ha una grande valore dal punto di vista tecnologico e funzionale”.
“I lavori sul ponte San Giovanni – ha concluso Carlo Alberto Voi, direttore generale di AGS – presentavano notevoli complessità, visto che il cantiere era inserito in un contesto di grande pregio dal punto di vista architettonico, monumentale e paesaggistico. Per questo abbiamo optato per l’utilizzo di tecnologie No-Dig che ci hanno permesso di ridurre al massimo la movimentazione di suolo in un’area così delicata e di limitare considerevolmente la permanenza fuori terra del by pass fognario”.