Investitura per 4 “mastri della pietra” Con un cubetto in marmo rosso di Verona, formella in bronzo e scalpello d’argento

Un’investitura in piena regola, con tanto di consegna delle insegne ufficiali: cubetto in marmo rosso di Verona, formella in bronzo e scalpello d’argento. Nella giornata inaugurale del 54° Marmomac, alla Fiera di Verona, è andata in scena la proclamazione di quattro nuovi Mastri della Pietra. Sono il veronese Donato Larizza, la tedesca Ute Wilkinson e i giapponesi Setsu Ito e Shinobu Ito. Il riconoscimento continua dal 1319 la tradizione dell’Antica libera corporazione dell’arte della Pietra di Verona, e dal 1980 premia chi si è distinto nel valorizzare e promuovere il settore della pietra naturale. Donato Larizza, fondatore di ADL International, ha iniziato fin da ragazzo a lavorare nel mondo del marmo, specializzandosi nella produzione artigianale di mosaici tecnici e artistici; oggi ricopre anche le cariche di presidente del Consorzio Asmave e vicepresidente di Verona Stone District. Ute Wilkinson guida Dr. Fritsch, azienda tedesca leader nello sviluppo e produzione di utensili diamantati. Setsu Ito e Shinobu Ito, invece, sono una coppia di designer – nella vita e sul lavoro – con studi a Tokyo e a Milano, famosi per gli utilizzi sperimentali della pietra nei loro progetti. A consegnare i quattro diplomi ai nuovi Mastri della Pietra c’erano i vertici di Veronafiere: il presidente Ma­urizio Danese e il direttore generale Giovanni Man­to­va­ni.­ E’ stata anche la giornata degli incontri B2B con importanti studi di architettura internazionali: tra i protagonisti, oltre ai partecipanti all’Arch­marathon Castings @Marmo­mac, tre tra i più promettenti designer africani: oltre a Hicham Lahlou, Romarick Atoke, presidente fondatore dell’associazione AFRIKArchi, e Dominik George dello studio Saota di Cape Town. A dare un tocco di internazionalità ci ha pensato infine l’Africa. Sono infatti cinquanta le aziende africane che espongono quest’anno a Marmo­mac, in arrivo da Egitto, Zambia, Marocco, Namibia, Tunisia, Sudafrica e Angola. Una presenza ormai consolidata, come dimostra anche il numero di operatori che nel 2018 hanno visitato la rassegna, pari al 3,5% dei buyer esteri.