Juric alle prese con un rebus. Come far decollare Lasagna. Da solo o assieme a Kalinic? Finora l’ex udinese sembra un po’ fuori dalla manovra del Verona

C’è un rebus che inquieta Ivan Juric. Si chiama Kevin Lasagna, l’acquisto più “forte” dell’era Setti, l’attaccante che, sulla carta, doveva garantire all’Hellas il salto di qualità.
Il primo bilancio, per quanto parziale (8 partite non possono valere un giudizio definitivo) dice questo: un solo gol all’attivo, tre-quattro erroracci in zona gol, ma al di là di questo, la sensazione di un innesto non ancora avvenuto nel gioco dell’Hellas.
CONTROPIEDISTA. Kevin Lasagna è nato per giocare in contropiede, come si diceva una volta. Lanciato negli spazi, non ha probabilmente rivali, in Italia. Però, non è questa la specialità della casa Hellas. Il Verona di Juric gioca molto a calcio, avanza con fraseggi stretti, per liberare gli esterni (più a sinistra che a destra) e andare al cross. Lasagna non è uno specialista del gioco aereo, nè un attaccante che “giochi di sponda”. Per questo, finora, è stato spesso ai margini del gioco, in attesa di “palle lunghe” che non fanno parte del dna del Verona.
CHE FARE? Ivan Juric ci sta pensando. Convince poco l’idea delle due punte, in coppia con Kalinic (e chi starebbe fuori, Barak o Zaccagni? No). Più facile pensare a qualche schema diverso, che preveda anche il lancio lungo e metta Lasagna nelle condizioni di sprigionare la sua straordinaria velocità. Certo, anche lui, probabilmente, deve in qualche modo “venire incontro” alle esigenze tattiche della squadra, ma certo sarebbe un peccato non sfruttarlo per quello che realmente vale.
ASSIEME A KALINIC. A Cagliari, Kalinic dovrebbe tornare nel gruppo. Il primo esperimento dei due in coppia (a Udine) non diede grandi risultati, ma Lasagna era arrivato da due giorni. Al di là di quello, Juric potrebbe anche riproporlo, salvo un paio di aspetti tecnico-tattici, da non sottovalutare.
Primo: i due possono giocare assieme?
Secondo: chi sarebbe il sacrificato in una squadra altrimenti un po’ troppo sbilanciata? Non certo Barak e Zaccagni, finora impiegati in realtà come mezze punte.
Scelta non facile, neppure questa. La sosta della Nazionale arriva perfetta per Juric che ha il tempo di “studiare” la soluzione migliore. Di sicuro, il potenziale di Lasagna va messo al servizio dell’Hellas. Cosa che finora è avvenuto soltanto a sprazzi. Rarissimi.